Prove di pressing, esercizio di dominio. «Perché noi vogliamo seguire la nostra traccia, che prevede di comandare il gioco» chiarisce Luciano Spalletti che al Nutrilait di Montreal, il centro sportivo degli Impact, ha impostato una seduta tattica esclusivamente su questo genere di test. Contro il Liverpool a Saint Louis aveva visto una buona Roma, però piena di imperfezioni da correggere nell’atteggiamento. E così si è soffermato con tutti i giocatori, sia quelli che avevano giocato la sera prima sia quelli più freschi, per spiegare nel dettaglio i movimenti che ritiene adatti al sistema di calcio che ha in mente. «E’ un problema di scelte – precisa l’allenatore giallorosso – ci sono delle situazioni in cui bisogna andare, altre in cui è giusto aspettare». Altrimenti, nell’ansia e nell’entusiasmo di strafare per recuperare in fretta il pallone, si perde equilibrio e si lascia campo agli avversari per il contropiede.

DOMINATORE – Indovinate chi si è districato meglio nell’esercizio? Naturalmente Radja Nainggolan, che con il suo dinamismo ha recuperato parecchi palloni «anche se la condizione non è ancora ottimale». Ma nella fase di uscita dal pressing, il migliore è stato Manolas: a dispetto delle difficoltà che spesso gli si imputano sulla qualità del palleggio, non ha buttato via neppure un pallone. Grandi elogi da parte di Spalletti anche per il giovane Di Livio, svelto a rubare possessi ai compagni.

TALENTO – L’altro protagonista di giornata è stato Juan Manuel Iturbe, come sempre carico e voglioso in partitella: ha segnato un bel gol con un tiro potente e in una delle pause della seduta, più blanda del solito a causa delle partite distanti solo 48 ore l’una dall’altra, ha vinto una scommessa con se stesso. Si è posizionato sulla linea di fondo, all’altezza della bandierina del calcio d’angolo, si è lanciato il pallone con le mani e l’ha calciato al volo di esterno sinistro trovando una traiettoria miracolosa: gol. Se riuscisse a canalizzare tutto il talento di cui dispone dentro alle partite, Iturbe avrebbe ancora il tempo di diventare un grande calciatore: anche per questo la Roma non ha tutta questa voglia di lasciarlo andare. Il rischio, o la speranza, è che possa esplodere dall’oggi al domani, senza preavviso.

CRESCITA – Ma la squadra, sul piano atletico, a che punto è a due settimane dal play off di Champions League che orienterà la stagione? Spalletti sembra moderatamente soddisfatto, aspettando di inglobare nell’organico Szczesny, Fazio e magari Vermaelen: «Tutto sta procedendo nella maniera corretta, c’è grande disponibilità nei calciatori. Stiamo lavorando per farci trovare pronti e i ragazzi sanno che ci attende un inizio di stagione difficile, tra le due partite di campionato e le due di Champions». In questo momento non ci sono obiettivi ma neppure limiti: «Ci sono squadre forti come la Roma, probabilmente ce ne saranno altre più forti, ma ce lo devono far vedere sul campo. Noi non possiamo dare per scontato che ci sia una squadra contro la quale si deve per forza perdere. Gli obiettivi si valutano di volta in volta, dobbiamo avere l’intenzione di vincere sempre. Sappiamo poi che non sarà possibile, però cominciamo con questa idea». Dominando, magari.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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