Rigiocare subito, dopo una sconfitta, è sempre la medicina migliore. La Roma – uscita senza punti da Firenze, anche per gli errori di Rizzoli, riconosciuti dagli stessi vertici arbitrali – riparte dal Crotone, stasera all’Olimpico. Il miglior avversario possibile, almeno sulla carta. Luciano Spalletti medita su un turnover moderato (Paredes per De Rossi, El Shaarawy per Perotti) e chiede alla squadra massima attenzione: «Bisogna concentrarsi sul possesso palla e comandare la partita perché è lì che si cresce tutti, anche quelli che fanno la differenza, quelli del reparto offensivo. Non bisogna permettere alla squadra avversaria di risalire. Questo è quello su cui stiamo lavorando di più». Il tecnico di Certaldo resta ottimista: «Io vedo dei miglioramenti importanti, vedo soprattutto l’interesse dei giocatori a quello che dico e la loro partecipazione nel metterlo in campo. Però, sotto l’aspetto della determinazione, bisogna sere più velenosi. Ma nel discorso che ho fatto alla squadra tornando da Firenze ho capito che siamo sulla strada giusta». La gara contro la Fiorentina, però, non è stata dimenticata.

Sul tema è tornato il presidente Pallotta: «Per 90’ la Roma ha giocato benissimo, anche se non è riuscita a segnare. Parlando del loro gol, tutti i replay dimostrato che quasi sicuramente era fuorigioco. Non ci cambia il percorso in campionato, succede. Se tu dici qualcosa contro gli arbitri, dopo avrai una multa e a me è successo, una multa abbastanza grossa. Meglio non parlare. Ho pensato che alcune cose fossero ridicole, ma non che l’arbitro fosse ridicolo». Una polemica che è proseguita – tra Firenze e Roma – anche tra Walter Sabatini e Pantaleo Corvino, che sul mercato si sono già scontrati molte volte. In questo caso, però, il ring virtuale era l’accusa di Corvino a Edin Dzeko di essere un simulatore. Dura la risposta di Sabatini: «È un giocatore di lealtà sportiva assoluta, come dimostra tutta la sua storia. È inaccettabile che questo sia sfuggito a un dirigente serio e preparato come Corvino. Le sue parole sono un pietosissimo caso di incontinenza verbale». Corvino ha replicato: «Viste la mia età e quella di Walter ci sarebbe da preoccuparsi se avessimo altre forme di incontinenza, che richiamino al pietismo ma che ancora non si intravedono, almeno per me… Pietismo è invece perdere e dare la colpa a episodi discutibili».

(Corriere della Sera – L. Valdiserri)



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