Affrontare duramente la situazione sarebbe stato ancor più inutile dopo la buona prestazione mostrata giovedì all’Olimpico. non a caso la ripresa degli allenamento a Trigoria non ha registrato alcun confronto sopra le righe, perché se c’è bisogno di trovare una motivazione all’ennesimo obiettivo sfumato allora il discorso va affrontato su temi più generali. La dolorosa uscita dall’Europa League però brucia tanto sotto la pelle di Luciano Spalletti, riuscito a strappare un sorriso ad una giornata difficile soltanto dopo aver ricevuto l’ormai famoso Tapiro d’oro dall’inviato di Striscia la Notizia. D’altronde i passaggi a vuoto che si presentano ogni qualvolta si presentano le sfide decisive della stagione segnano infatti una mancanza storica all’abitudine della vittoria, un concetto astratto che spesso però si concretizza in cali di tensione improvvisi, scarsa personalità, atteggiamenti sbagliati e un sistematico difetto legato alla continuità.

Per questo, la seconda avventura del tecnico nella capitale è stata dedicata finora alla cura degli aspetti psicologici all’interno dello spogliatoio, mettendo in secondo piano in più di un’occasione i dubbi sulla qualità generale della rosa e sui possibili miglioramenti attesi dal mercato che avrebbero sicuramente potuto aiutare il gruppo nei momenti di maggiore intensità del calendario. Questa volta il Lione (storico trionfo del primo corso spallettiano) si è rivelato fatale nelle risposte di maturazione che il tecnico si attendeva di ricevere, probabilmente uno dei tanti motivi che potrebbero condizionare anche la questione relativa al rinnovo contrattuale.

Argomento che continua a rimanere in cima alla lista delle priorità della società, guidata in questi giorni dalla presenza nella Capitale di James Pallotta. Tra un incontro e l’altro dedicato allo stadio, ieri il presidente ha ammesso l’intenzione di passare per Trigoria e ovviamente di incontrare Spalletti, anche se difficilmente si arriverà ad una conclusione definitiva della vicenda (nel bene o nel male) durante il soggiorno romano dello statunitense. La conferma è arrivata direttamente nel pomeriggio da Lucio: «Con il presidente parleremo nei prossimi giorni, il rinnovo dipende sempre dai risultati. Poi ci sono altre clausole – ribadisce Spalletti -, se firma Totti firmo anche io».

L’ultima stoccata invece è dedicata alla stampa romana: «Porto sfiga a quelli che sono davanti a me in conferenza stampa perché gli sfigati sono loro, che sono costretti a farmi delle psicoanalisi tutti i giorni». Tra delusione e voglia di rivalsa in vista del campionato e dell’ennesima rimonta da affrontare nel derby di Coppa Italia, Pallotta prova almeno a mantenere alta la fiducia: «Penso che con il Lione la squadra abbia giocato i 90 minuti migliori da quando sono proprietario della Roma. Sono più orgoglioso di questa partita che di tutte le altre giocate finora in stagione».

(Il Tempo – A. Serafini)



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