Luciano Spalletti

Il lungo passo di Spalletti verso il Duomo riavvicina Totti al Colosseo. Il sillogismo degli addii in casa Roma sembra delineato dopo la giornata di ieri in cui tutta la dirigenza dell’Inter con a capo l’ex ds giallorosso Sabatini, proprio nella capitale e in conference call con Zhang senior, ha sposato la scelta Spalletti. Il tecnico negli ultimi giorni aveva avvisato la dirigenza giallorossa circa l’intenzione di non rinnovare il contratto e avrebbe già un preaccordo con l’Inter per un biennale da oltre 4 milioni a stagione. L’annuncio potrebbe arrivare già lunedì prossimo. Ieri Spalletti era a Firenze per il memorial Niccolò Galli e ha nicchiato sul futuro: “Nessun pensiero diverso da Roma-Genoa adesso, poi vedremo”. La sera prima era stato a cena con Baldini: “Lui è solo un amico, e quando torna a Firenze ci vediamo sempre”.

Non accadrà lo stesso con Totti che domenica giocherà la sua ultima partita proprio con Spalletti in panchina. L’ultimo sgarbo nei confronti del capitano (e quindi il mancato utilizzo dal 1′) è quotato a 1,40. “Non so se ci sarà davvero l’addio di Francesco domenica. È lui che deve dire quello che farà e non so cosa stia pensando – ha aggiunto Spalletti – Un suo utilizzo dall’inizio? Io gestirò la partita del modo più normale possibile. Di certo, durante la partita, avrà la possibilità di aiutare i compagni a vincere per conquistare il posto in Champions“.
Che sembra già blindato: “Arrivare davanti al Napoli significherebbe aver fatto dei passi avanti anche perché la Juve di Allegri non dà spazio agli avversari, e si merita la Champions“. Tornando al futuro di Totti: l’addio di Spalletti lo riavvicina alla Roma anche se non tutti sono convinti che voglia appendere gli scarpini al chiodo. “Non l’ho ancora sentito dire basta. È sempre stato un campione ed è amato a Roma come nessuno prima e dopo di lui”, ha detto ieri Rummenigge. Pure il presidente Figc Tavecchio frena: “È un grande del calcio. Gli do un consiglio: decida lui quando smettere”.

L’ad Gandini ribadisce: «Il nostro auspicio è averlo ancora con noi, ma non sono nella sua testa». Con l’addio di Spalletti il capitano si sta convincendo ad accettare il ruolo di dirigente. Direttore tecnico o meno sarà anche una scelta del nuovo allenatore. A proposito: per Emery si aspetterà ancora qualche giorno, ma se il Psg non lo dovesse liberare la scelta ricadrà su uno tra Paulo Sousa e Di Francesco.

(Leggo – F. Balzani)



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