Luciano Spalletti è tranquillo. La delusione per il pareggio con l’Austria Vienna non compromette la fiducia che ha nella sua squadra. Venerdì è stato critico con i giocatori, ma resta convinto che la squadra non fallirà l’impegno di stasera contro il Palermo. Occasione troppo ghiotta dopo la partita di ieri sera tra Milan e Juventus, che ha seguito a Trigoria. La Roma insegue la terza vittoria di fila in campionato e mette da parte le inquietudini internazionali. Può essere un turno favorevole per i giallorossi, a una sola condizione: «Contro il Palermo dobbiamo vincere». Spalletti riparte da Napoli, come se la partita di giovedì sera fosse una parentesi da dimenticare: «Al San Paolo abbiamo fatto bene e il livello che possiamo mantenere è quello. Contro l’Austria Vienna è successa una cosa anomala». Da cancellare in fretta, tornando subito a vincere in campionato, per restare lassù. Contro il Palermo la squadra di Spalletti ha una grande opportunità, che non può lasciarsi sfuggire. La Roma deve acquisire quella mentalità sulla quale l’allenatore sta lavorando: «A noi succede ogni tanto, siamo quelli che qualche volta si riposano un po’. Quando siamo al confronto con la fatica, poi però è fondamentale ripartire».

VIETATO SBAGLIARE – Stasera niente distrazioni contro il Palermo: «E’ un avversario che in casa ha sofferto, ma fuori ha costruito la sua classifica. Ci aspetta una partita insidiosa. De Zerbi è promettente ma già bravo, avrà un futuro importante». E’ stato valorizzato da Zamparini, come è capitato a Spalletti tanti anni fa: «Il presidente ha una grandissima qualità nel sapersi scegliere gli allenatori, li manda via e poi li riprende e li fa tornare più forti. Ci sono tecnici che sono cresciuti con lui, Zamparini ci vede lungo. Contro il Palermo dipenderà tutto da noi. Bisognerà vedere quello che riusciremo a produrre nelle nostre prestazioni. Ci succede ogni tanto di abbassare il livello». La delusione in Europa League impone alla Roma di cambiare marcia in campo internazionale, dove sono arrivati solo quattro successi in cinque anni: «Portiamo sulle spalle della nostra squadra il nome della Capitale d’Italia. Dobbiamo abituare tutti in giro per il mondo a godere della bellezza della nostra città, dei nostri monumenti e fare anche buoni risultati per essere all’altezza della nostra bellezza. In Europa ci vogliamo restare e dobbiamo migliorare la nostra visibilità».

NIENTE POLEMICHE – Spalletti poi ha cercato di non replicare a Danny Blind, il ct dell’Olanda che gli aveva dato del “frustrato” dopo le lamentele sulle condizioni di Strootman: «Ha ragione lui. Io devo pensare alla partita contro il Palermo, non ho tempo per pensare a questa cosa», ha detto con ironia. E non si sofferma più di tanto a parlare dei preparatori americani voluti da Pallotta. Garcia, il suo predecessore, ha detto che è stato un errore imporli: «Norman e Lippie sono due brave persone. Ma sono loro che si devono adattare al mio modo di lavorare. Lo hanno fatto subito e mi danno un contributo importante, anche se il novanta per cento delle esercitazioni atletiche le facciamo con la palla. Loro sono perfetti nel documentarmi e questo è un valore aggiunto. Devono allinearsi ai miei metodi di lavoro, io purtroppo faccio così…».

(Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨