Gli orrori di Rizzoli (e dei suoi collaboratori), bisogna ribadirlo perché non potranno mai finire in secondo piano, hanno deciso il match di domenica sera al Franchi. Ma, al tempo stesso, non vanno usati per coprire le lacune della Roma. Che, anche nella notte migliore di questo inizio di stagione, ha confermato di essere stata costruita male. Spalletti, anche sabato scorso, ha difeso la rosa. Bisogna comprenderlo. Non può certo scaricare quei giocatori sui quali dovrà insistere almeno fino alla riapertura della sessione invernale del mercato. I prossimi tre mesi (abbondanti), da qui a gennaio, gli serviranno soprattutto per valutare alcuni interpreti e per capire quali interventi chiedere alla società. Di sicuro il tecnico giallorosso ha al momento poca scelta e, se proprio vogliamo dirla tutta, nemmeno all’altezza delle migliori del campionato. L’unica giustificazione è legata a qualche assenza pesante che ha inciso su lavoro del toscano, penalizzato dagli infortuni di Ruediger e Mario Rui che, con tempi diversi, devono finire ancora la loro convalescenza, e dalla perdurante indisponibilità di Vermaelen che, come gli altri due, è stato preso per fare il titolare. Ma non è solo la difesa a preoccupare, anche perché prima o poi, quando i calciatori oggi inutilizzabili torneranno in campo, non sarà più in emergenza: numericamente, nessuno lo nega, è più o meno al completo. In piena sofferenza, però, sono il centrocampo e l’attacco. E qui il discorso è differente: mancano i ricambi da grande squadra.
SVANTAGGIO EVIDENTE – Una volta chiarita, per coerenza, l’influenza di Rizzoli sul risultato della gara persa contro la Fiorentina e l’indisponibilità momentanea dei tre titolari Ruediger, Mario Rui e Vermaelen, va affrontata, con lucidità, l’inadeguatezza della rosa per competere su più fronti. L’esempio più recente è il turnover di Plzen: la Roma, giovedì scorso contro il Viktoria, ha giocato male perché i panchinari, chiamati in campo per la gara in Repubblica Ceca, hanno deluso. C’è troppa differenza tra loro e i titolari. Ma, come si è visto domenica sera a Firenze, i ricambi di primo piano servirebbero pure in campionato. Spalletti, quando deve cambiare in corsa, non sa come fare. A centrocampo l’unico giocatore teoricamente pronto è Paredes che, però, non basta. Innanzitutto è giovane e quindi da non bruciare. In più il suo ruolo è ormai chiaro, dopo l’esperienza fatta l’anno scorso con l’Empoli: può giocare solo da regista e, di conseguenza, entrare solo per De Rossi. Non per Nainggolan e Strootman che, come si sono finalmente accorti anche quelli che a Trigoria (e fuori) negano di solito pure l’evidenza, non hanno sostituti tra i compagni. Non lo è Gerson che, nato seconda punta o esterno d’attacco, è stato riciclato da mezzala, con compiti che contrastano con le sue caratteristiche. Secondo Sabatini il diciannovenne è qui a studiare per imparare la nuova posizione. Ma la Roma non si può certo permettere di fare scuola guida a un calciatore pagato, tra l’altro, 18 milioni Se non è pronto (alla sua età e a quel prezzo dovrebbe esserlo), deve andare in prestito per lo svezzamento nel nostro calcio.
RICHIESTA PLATEALE – Spalletti, sabato scorso, non ha solo difeso la bontà della rosa. Ha pure ricordato, in pubblico, di avere solo Dzeko in attacco, spiegando che, invece, la maggioranza dei club italiani ha almeno due centravanti. Proprio contro la Fiorentina, nella notte buia del tridente giallorosso, la considerazione della vigilia è subito diventata di grande attualità. Dzeko ha dovuto giocare tutta la partita, Salah e Perotti, per la prima volta giù di corda in tandem, sono invece usciti. Al loro posto El Shaarawy e più tardi Totti, con il primo schierato a destra, cioè fuori posizione. E’ tornato a sinistra solo quando è stato richiamato in panchina Nainggolan ed è entrato Iturbe che, avendo tra l’altro pochi minuti a disposizione, ha nuovamente deluso. La situazione rischia di peggiorare all’inizio del nuovo anno: Salah partirà per la Coppa d’Africa. Magari verrà riciclato in quel ruolo Florenzi che, all’occorrenza, sarà riproposto pure da centrocampista. Ma solo quando la difesa accoglierà gli assenti di oggi. Nel mercato di gennaio, però, qualche acquisto è obbligatorio. Per dare profondità alla rosa. Senza dover per forza parlare della Juve, il paragone con quelle del Napoli e dell’Inter è spietato. I loro sono ricambi.
(Il Messaggero – U. Trani)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA