È portatore sano di punti per la maglia della sua vita, piena di effetti speciali e magie da campione senza età. Totti è un supereroe moderno, che fa volare la Roma a suon di gol e giocate di prima (classe). Dei 10 punti di quest’anno 6 portano la firma del capitano: un assist e un gol contro la Sampdoria, è stato lui a cambiare la partita, trascinando la squadra dall’1-2 al 3-2; contro il Crotone in 90 minuti non è riuscito a trovare 250esima perla in Serie A, ma è stato comunque determinante e da un suo lancio illuminante è nato il terzo gol romanista. Dzeko ringrazia. I numeri raccontano una bella storia, da 25 anni tinta di giallorosso e circondata da un’aurea di immortalità. L’anno scorso, con Spalletti, nonostante dissidi e frecciatine, l’effetto Totti ha pesato tantissimo sui risultati della Roma. Venti punti in tutto, su 46 fatti dopo il cambio in panchina. Dalla mezz’ora contro il Frosinone, in cui fa l’assist per Pjanic che fissa il risultato sul 3-1, fino all’ultima stagionale a San Siro, dove innesca l’azione del momentaneo 3-0 con un tacco per Salah che si vede respingere il tiro da Donnarumma, ma c’è Emerson a finalizzare. In mezzo prodezze tali da provocare ripensamenti nella testa di Pallotta. Da Roma-Bologna in poi per sette gare consecutive ha dato il suo contributo alla causa Champions: entra nel secondo tempo contro i rossoblu, la Roma sotto di un gol si aggrappa al suo capitano e ai suoi «palloni con gli occhi», palla a Salah e 1-1.
Sconfitta evitata, un punto in cassaforte. Un altro contro l’Atalanta: 2-0 per i giallorossi, poi la rimonta bergamasca fino al 3-2, ma ci pensa il 10 a fare il 3-3 a cinque minuti dalla fine. Segue una preziosa doppietta contro il Torino, ingresso in campo all’86’ e +3 punti in classifica. Con il Napoli non lascia il segno, ma non è un caso se la vittoria arriva appena mette piede sul terreno di gioco: all’89’ Nainggolan col sinistro decide l’incontro. A Genova gli fa spazio Perotti, 18 minuti dopo è gol del 2-2, poi El Shaarawy completerà la rimonta.
Col Chievo aiuta a perfezionare la vittoria, servendo a Pjanic la palla del 3-0. Il tacco di Milano a chiudere l’annata col rinnovo pronto. E ci mancherebbe altro. Firma e vacanze non hanno cambiato le cose e il 46,43% dei punti fatti con Spalletti sono arrivati sotto l’effetto Totti. Quasi la metà. In coppia con Dzeko sono arrivati tredici punti, il 10 inventa, il 9 segna: è il calcio vecchio stile, coi numeri che indicano il ruolo e il meccanismo che funziona. «È bello giocare con Checco, ha messo un’altra bella palla e ho fatto gol: speriamo di giocare di più insieme», ha suggerito il bosniaco dopo aver realizzato la sua prima doppietta in giallorosso nel poker al Crotone. Francesco non ha segnato, ma oltre all’assist d’oro ci sono 86 palloni giocati in ogni parte del campo a testimoniare classe e sacrificio al servizio della Roma. Tre partite, 147 minuti, 9 occasioni create, 2 assist e 1 gol. I 90 minuti dopo tanto tempo (479 giorni) consigliano riposo per la prossima di campionato a Torino, dove tornerà l’attacco-tipo con Dzeko tra Salah e Perotti.
A centrocampo si rivedranno Nainggolan e De Rossi dopo il turno in panchina, linea difensiva confermata in blocco visto che Vermaelen continua ad avere problemi. Oggi il belga sosterrà un provino per vedere se riesce a correre, ma in ogni caso non sarà schierato domenica, e forse nemmeno convocato. In porta Szczesny si è meritato la riconferma, Alisson aspetta l’Europa League per tornare protagonista tra i pali. Per Totti un ritaglio di spazio può esserci a gara in corso, a due giorni dal 40° compleanno sogna l’ottavo gol al Torino e, soprattutto, il 250° in A.
(Il Tempo – E. Menghi)
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