Digerito (male) l’addio di Pjanic, Spalletti non nasconde la sua preoccupazione per l’avvenire giallorosso e chiede rinforzi alla società da Firenze, dove ieri ha partecipato a due eventi con gli sponsor. Se la cessione del bosniaco alla Juventus la archivia sotto la voce «legge del mercato», liberando la Roma da ogni possibile responsabilità, perché «non ci possiamo fare nulla: bisogna essere pronti a sterzare vista la velocità di questo mondo. Di cosa dobbiamo parlare quando si ci sono delle scritture e vengono impugnate? Se ha fatto quel contratto vuol dire che era aperto a cambiare. Era un giocatore importante per noi, lo sarà per la Juventus. Noi abbiamo un altro campione come Strootman che sta per tonare a pieno regime. Dobbiamo ambire a posizioni importanti e fare la guerra alle altre attraverso il gioco, che ti può permettere di vincere contro chiunque, anche la Juventus».

La retroguardia è il reparto che tiene maggiormente in apprensione il tecnico, perché per un motivo o per l’altro sarà smantellata: «Sabatini sa bene cosa manca. Serve assolutamente un difensore perché me ne è rimasto solo uno. Nacho? È un giovane interessante, con Sabatini lo stiamo guardando». Dei titolari della passata stagione, resterebbe il solo Manolas, che ha già bussato alla porta di Sabatini per un ritocco all’ingaggio. Poi c’è Florenzi, ammesso che Spalletti voglia continuare a considerarlo il proprietario della corsia destra difensiva, ma comunque con la partenza di Maicon svincolato dovrà arrivare qualcuno che copra le spalle all’esterno di Vitinia. Rudiger torna tra circa quattro mesi, Castan è un punto interrogativo, Zukanovic è considerato una buona riserva e niente di più, mentre Digne è lontano da Roma. Perciò è in arrivo Mario Rui dall’Empoli, approvato da Spalletti: «Eseguirà il grande lavoro fatto da Digne nella passata stagione, è un buon innesto per la Roma. Ha la pecca della struttura fisica ma può sopperire col carattere». Sull’ex interista Kovacic non si sbilancia, ma ammette: «Qualunque tecnico vorrebbe allenarlo, però non ne so nulla. Borja Valero? Saremmo felicissimi di averlo, però penso sia impossibile perché lui si trova bene a Firenze e la Fiorentina richiederebbe un risarcimento tale che è improponibile». Su Witsel: «È un giocatore di livello ma costa tanti soldi». Meno male che resta Nainggolan. «Chiaro che abbiamo già subito delle forti penalità con la partenza di Pjanic e l’infortunio di Rudiger, la Roma è una bella macchina ma i cavalli vanno mantenuti. Radja è uno di parola, mi ha promesso che resterà. L’ho sentito entusiasta e pronto a ridarci il suo contributo».

Poi annuncia la conferma di Dzeko: «Ci punteremo anche l’anno prossimo, ha delle qualità che ancora non è riuscito ad esprimere. Non l’ho fatto giocare a volte perché ho anche altri giocatori, ma ha fatto il suo». Un solo reparto rischia di far registrare il tutto esaurito nella prossima stagione: «C’è abbondanza in porta: è arrivato Alisson e stiamo provando a tenere Szczesny. Anche De Sanctis resta con noi». Per essere competitivi a grandi livelli servirà lo stadio di proprietà: «Costruire il nuovo impianto è come trovare un nuovo Totti». Uno così nasce ogni cento anni, confidando che ce ne vorranno molti di meno per vedere la prima pietra a Tor di Valle.

(Il Tempo – E. Menghi)



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