Sosta sì ma non per tutti. La pausa per gli impegni con le nazionali ha permesso a parte della rosa di tirare il fiato dopo un lungo periodo che ha visto la Roma giocare ogni tre giorni. Salah, Szczesny, Manolas, Dzeko, Strootman, De Rossi, Ruediger, Alisson e Vermaelen vanno però depennati dalla lista. Tolti gli ultimi due, si tratta praticamente dello zoccolo duro della squadra. Chi infatti per uno stage con la propria nazionale, altri per un paio di amichevoli, altri ancora impegnati alla ricerca della qualificazione ai prossimi mondiali, nessuno di questi calciatori è riuscito a staccare la spina. Parametri che non sono sfuggiti all’attento staff del tecnico che a sua volta è già a conoscenza di un altro dato singolare: sinora la Roma è la squadra nel campionato italiano che ha collezionato il maggior numero di partite. Sono già 44 gare rispetto alle 41 della Juventus e le 40 del Napoli, ben 12 in più rispetto alla Lazio. È tenendo conto di questi numeri e con un occhio inevitabile alla semifinale di ritorno di coppa Italia contro la Lazio, che Spalletti farà le sue scelte in ottica Empoli. Alcune obbligate leggi le assenze per squalifica di Strootman e infortunio di De Rossi altre giustificate dal fatto che alcuni elementi dovranno essere al top martedì. Se l’avvicendamento in porta tra Szczesny e Alisson è quello che preoccupa meno, contro i toscani sono certi di una maglia Ruediger e Fazio. Non Manolas che avendo disputato una gara molto dispendiosa contro il Belgio sabato, potrebbe essere risparmiato a favore di Juan Jesus.
MANOLAS FA RETROMARCIA – A proposito del greco, ieri rispondendo ad una domanda sul suo futuro a Sky ha detto che «soltanto Dio lo conosce». In realtà, basterebbe osservare l’empasse sul suo contratto (confermata indirettamente dallo stesso calciatore non più tardi di una settimana fa: «La Roma mi vuole? Allora sa quello che deve fare») o, se preferite, far due chiacchiere in privato con l’agente Evangelopoulos, per capire che sarà lontano dalla capitale. Singolare anche la retromarcia su Nainggolan. In nazionale aveva dichiarato che il belga «se vuole vincere deve abituarsi alla pioggia», alludendo ai climi piovosi della Premier. Ieri, appena varcato il cancello di Trigoria, tipica inversione ad U: «Non ho mai detto che deve andar via perché la Roma non è un grande club, altrimenti non sarei qui. Ho solo detto che lui è un top player e può andare dove vuole». Tornando al campo, domani Paredes è certo di un posto. Grenier, invece, ci spera. Come Mario Rui che si augura di giocare contro i suoi ex compagni. In quel caso a lasciargli spazio sarebbe Emerson, pronto poi a rientrare nel derby. In avanti Dzeko dovrebbe giocare, insieme a El Shaarawy. Probabile turno di riposo per almeno uno tra Nainggolan e Salah: pronto Perotti. Intanto ieri è andato in scena il cda del Siviglia durante il quale Monchi ha ufficializzato il suo addio al club: oggi alle ore 12,30 la conferenza stampa di saluto. Imminente, dunque, il suo arrivo a Roma.
(Il Messaggero – S. Carina)
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