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Rassegna stampa

Spalletti-Totti, è pace “dalla parte del cuore”

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AS ROMA NEWS TOTTI SPALLETTI – In certi abbracci ci entri da adulto e ne esci tornando bambino. Ecco, magari ieri Spalletti e Totti proprio bambini non sono tornati ma è come se quello slancio d’affetto, all’entrata dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù e reiterato poi all’interno della struttura con un simbolico scambio di palloni firmati, avesse riportato indietro il tempo, scrive Il Messaggero.

Precisamente a 6 anni fa, a quell’Olimpico che il 28 maggio fischiava Lucio e osannava Francesco, al passo d’addio. Quel «concedetemi un po’ di paura», probabilmente non compreso all’epoca dall’attuale ct, e forse mal spiegato da Francesco, sempre geloso delle proprie emozioni, si è definitivamente sbriciolato in un sorriso. «Ti abbraccio dalla parte del cuore», ha sussurrato il ct. Parole alle quali sono poi seguite un paio di pacche sulle spalle, tra il leggero imbarazzo dei protagonisti, che Spalletti ha superato abbracciando subito dopo anche Vito Scala, l’amico ombra di sempre del Capitano.

Totti, arrivato con lo scooter verso le 17,10, ha atteso solo qualche minuto prima di incrociare Spalletti, giunto a bordo di un Van. Dopo il primo segnale di distensione, è seguita la visita nei reparti e nel “castello”, lo spazio gioco ricavato per i bambini. Insieme al presidente della Figc, Gravina, al capo delegazione della Nazionale, Buffon, e al difensore Di Lorenzo, Totti e Spalletti hanno varcato l’ingresso firmando palloni e consegnandoli – insieme ai gadget della Figc – ai bimbi increduli e felici che hanno contraccambiato con disegni, tirando dei rigori a Di Lorenzo e dando una coppa d’oro (di cartone) al ct. Alcuni hanno preparato un cartellone, prendendo come spunto la frase iconica del tecnico («Uomini forti, destini forti») cambiandola in «Bambini forti, destini forti».

Totti e Spalletti sono stati come al solito molto disponibili, non sottraendosi al rituale dei selfie e delle foto ricordo. Un bimbo molto piccolo si è rivolto al Capitano: «Ma anche tu giochi a calcio?». E Francesco ha spalancato un grande sorriso. E poi a un altro che lo abbraccia forte lui si rivolge chiaro: «Non ti voglio vedere più qui dentro». Francesco oltre che un campione è un papà. E Spalletti gli ha chiesto notizie dei figli, soprattutto di Cristian e della nuova esperienza a Frosinone.

La visita è durata poco meno di un’ora, un tempo intenso, fatto di calore, un momento di spensieratezza per tanti cuori che soffrono. I due si sono poi salutati, con il ct che si è spostato velocemente all’Olimpico per la conferenza stampa della vigilia di Italia-Macedonia: «Ogni volta che vengo qui mi sembra di aver donato 1 e aver ricevuto 1000. Totti? Non poteva esserci occasione migliore per ritrovarci. Insieme siamo stati sul lunapark del calcio. Alla fine sotto sotto non avevamo mai litigato ma c’erano molte persone che avevano piacere di questa riappacificazione. E in un’epoca di conflitti, ritrovarsi è un messaggio per un futuro migliore». Dello stesso avviso Francesco: «L’abbraccio con Spalletti è secondario. Era una giornata speciale per i bambini. Cosa ci siamo detti? Nulla, perché fra noi basta un semplice sguardo».

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Una bella pagina, suggellata da una pace che potrebbe sfociare in un domani, non troppo lontano, con Totti in Figc. Il ruolo che a Francesco piace, a contatto con la squadra, è occupato da Buffon. Ma il presidente Gravina ha già in mente altro: regalare a Totti la possibilità di rappresentare a livello d’immagine l’Italia come ambasciatore. Ieri in molti hanno interpretato questa pace come un primo passo. Il viaggio insieme, invece, è ancora tutto da scrivere.

FOTO: Credit by Depositphotos.com

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