Luciano Spalletti dà l’impressione di aver trovato la Roma giusta. Dopo tanti esperimenti adesso si va avanti con la squadra che gli dà più garanzie. Quindi insiste con Dzeko, (con l’intenzione di farlo giocare sempre più spesso con Totti) con Fazio in difesa in attesa di Vermaelen, con la stessa squadra che già a Firenze gli era piaciuta, nonostante la prima sconfitta in campionato causata da un gol in fuorigioco. Dovrà adattare ancora gli esterni di difesa, in attesa del ritorno di Rüdiger e Mario Rui. Ma la formula delle ultime partite è quella sulla quale vuole insistere, con il 4-2-3- 1 con la variante Totti.

AVANTI CON DZEKO – Lo ripete spesso, Spalletti. «La Roma adesso è sulla strada giusta e non deve tornare indietro». La strada è quella dello scorso anno, con Dzeko, con il quale intende insistere: «Per me può arrivare a venti gol, ma non è la soluzione della Roma se lui segna così tanto. Contano altre cose, come la partecipazione dentro la squadra. Io voglio che Edin sia dentro al nostro progetto, dentro alle nostre intenzioni, perché ci dà qualche soluzione in più. Va bene anche quella dell’anno scorso, ma se riusciamo a variarla con la fisicità di Dzeko è ancora meglio». Il collettivo resta al centro del suo ragionamento: «Il gol rappresenta il dato evidente, quello più visibile ed eclatante, ma se non c’è un lavoro di squadra resta fine a sé stesso. Il gruppo, il comportamento, la disponibilità, il sacrificio, il modo di ragionare fanno la differenza in campo».

ALLA FESTA – E poi c’è Totti. Ancora in grado di fare la differenza e in piena sintonia con Spalletti, tanto da averlo invitato martedì alla festa del suo compleanno: «Mi ha invitato, penso di andare a salutarlo, però non voglio rovinare la sua festa. Perché in molti quando mi vedranno entrare avranno qualche perplessità, quindi io poco dopo vado via. Il regalo che gli ho fatto non posso rivelarlo, perché altrimenti svanisce la sorpresa. Ma bisognerebbe trovare il modo per fermare il tempo». Dopo i primi novanta minuti di Totti da quando è tornato Spalletti, il tecnico invia messaggi di rispetto al suo capitano: «Il rapporto con Francesco funziona sempre allo stesso modo e andrà sempre in quella direzione. Lui è uno dei giocatori della rosa della Roma che può giocare dall’inizio, subentrare o essere sostituito. Attualmente è perfetto: viene, si allena, è dentro il gruppo, spesso fa riferimento al collettivo e al gioco di squadra, per cui è quello che volevo. Si va avanti insieme».

LA PUBALGIA – Spalletti è alle prese con l’assenza di Vermaelen e non si fida del Torino: «Per noi oggi sarà una partita difficile. Loro giocano un buon calcio e poi Mihajlovic è una persona di carattere, lo ha fatto vedere prima da calciatore e ora da allenatore. Ci sarà da lottare, servirà una Roma forte perché noi dobbiamo dare seguito alle ultime prestazioni e tentare di vincere. Dobbiamo valutare con più calma il recupero di Vermaelen perché ogni volta che proviamo a metterlo in campo torniamo indietro, quindi basta correre rischi. Ha la pubalgia, il problema è quello. Ci sono vari livelli di questa infiammazione, può richiedere quindici giorni di tempo per guarire oppure di più». Oggi ritrova Castan. Il brasiliano ce l’ha fatta, è tornato a giocare. Spalletti idealmente lo abbraccia: «Conosco bene la forza del calciatore. A me fa enorme piacere rivederlo in campo da titolare. Lui è ancora un calciatore della Roma, sono contento che abbia trovato un altro club, vorrà dimostrare di essere guarito».

(Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo)



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