Tolto lo sfottò, a rovinare il mercoledì “che vale come il peggior lunedì” ai romanisti, ecco la lotta clandestina tra tifosi. Pro e contro la società, pro e contro Spalletti, pro e contro Manolas, accusato di essere già con la testa altrove. “Se si è stufato si accomodasse in panchina”, una delle tante telefonate contro il difensore greco nelle radio. Accuse anche ai dirigenti, colpevoli “di aver dato a Spalletti una squadra che è morta nel momento clou”.
Spalletti è stato invece il grande protagonista del post derby. Tante critiche da parte dei tifosi. In molti lo difendono, perché è lui “la garanzia di un futuro di un certo livello”, ma tanti altri, e di più rispetto al passato, chiedono chiarezza. “Non se ne può più di questo tira e molla, dica che vuole fare”, il commento più o meno unanime dei tifosi, che chiedono certezze.
Critiche sì, dibattito pure, ma è niente in confronto a quello che si è scatenato dopo i soli 9’ che il tecnico ha concesso al capitano. Per tanti si è trattato di “un’umiliazione, l’ennesima”, per qualcuno, invece, “Spalletti ha messo in campo un giocatore che poteva fare la differenza”. “Totti titolare poteva essere la mossa a sorpresa che avrebbe destabilizzato i laziali – il pensiero un ascoltatore in una radio –. Quarantacinque minuti di talento e invenzioni, poi il cambio con un giocatore fresco e più veloce”. E invece no, ma non è una novità: in questa stagione nelle 22 partite giocate, in 7 occasioni Totti è entrato negli ultimi dieci minuti, per cinque volte nei 20’ restanti, e solamente in altrettante partite ha iniziato dal primo minuto. Una riserva a tutti gli effetti, con buona pace di chi sperava per lui “in un finale di carriera diverso. Ma si era capito dal 2011 che sarebbe andata così, da quando l’allora d.g. Baldini lo ha chiamato pigro”.
(Gazzetta dello Sport)
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