Spinazzola viaggia di nuovo veloce: è rinato un sorriso

AS ROMA NEWS SPINAZZOLA CONFERENCE LEAGUE – Il sorriso si era spento il 2 luglio scorso quando, correndo correndo, si era frantumato il tendine di Achille, a Monaco, nei quarti di finale dell’Europeo, poi vinto dall’Italia. A Euro 2020, con l’Italia ha giocato l’inizio, nella stagione della Conference della Roma si è rivisto invece solo per il gran finale. Ma è bastato per capire che siamo davanti a una rinascita, scrive Il Messaggero.

Spina c’è, corre ancora, e lo farà più di prima, lo ha promesso. Questa Coppa è anche sua e Mourinho lo ha congelato proprio per averlo fresco in queste ultime partite, senza forzarne il recupero, senza correre inutili rischi. Scelta azzeccata, saggia. Leo non si è incupito più di tanto, ha accettato, con meno sorriso del solito, ma ha accettato. Il problema è stato qualche mese prima di rivederlo sul campo di allenamento, quando era difficile e lungo/lontano il recupero.

Arrivava lo sconforto, la voglia di mollare, ma poi ha saputo attendere. Non ce la fai proprio più, finché arriva un abbaglio, si riaccende il sorriso e si riaccende il turbo. Si torna a correre. Uno scatto, un dribbling, un’accelerazione, una serpentina, una palla persa maledizione, e si torna indietro, ricominciando con la stessa forza.

Dalla Nazionale alla Nazionale, passando per Tirana: Spina si è ripreso tutto, in poche settimane. Ha saputo attendere e ricominciare. Vuole tornare ai livelli di un anno fa, quando alla porta della Roma ha bussato il Real: una manifestazione di interesse che ha lusingato Leo. Ne ha passate questo ragazzo, non solo gli infortuni davanti alla sua carriera, ma anche l’umiliazione di essere ceduto e poi rifiutato dalla acquirente (Inter), proprio per motivi fisici. Ma proprio da lì, da quello scambio saltato con Politano, che Spina ha ricominciato a volare.

Sempre con quel sorriso che ti fa vivere i problemi con più leggerezza. La Roma ha ritrovato il suo terzino titolare e a Tirana se n’è accorto anche il Feyenoord. Fine della convalescenza, si ricomincia a correre. Ad altissima velocità. Senza paura. E con una Coppa davanti al sorriso.