La certezza è che l’incontro di oggi tra il Comune e i proponenti dello stadio della Roma è stato annullato e rinviato a venerdì (a meno di altri colpi di scena). La possibilità è che la sindaca della capitale, Virginia Raggi, ritiri la delibera di pubblica utilità concessa dalla giunta Marino al progetto: nelle prossime ore dovrebbe sottoporla al voto dei consiglieri di maggioranza e a quel punto si capirà se davvero il percorso degli ultimi 3 anni terminerà o se, invece, l’attuale progetto di Tor di Valle sarà ancora in piedi.

SCENARI – La situazione all’interno del Movimento 5 Stelle è incandescente, le cose cambiano da un momento all’altro (fino alle 11 era sicuro che la Raggi avrebbe incontrato i proponenti), ma intanto oggi la sindaca dovrebbe inviare la comunicazione agli uffici competenti in cui chiederà loro di prendere posizione, avviando la verifica della sussistenza dei presupposti per proseguire o al contrario optare per l’annullamento, la revoca o la modifica.

DUE STRADE – A questo punto o il Comune deciderà di andare avanti con questo progetto, oppure, se non ci fosse più la pubblica utilità, la Conferenza dei Servizi regionale, che termina il 3 marzo, darà parere ovviamente negativo. Questo significherebbe o abbandonare l’idea di uno stadio della Roma, oppure ripartire da capo ricominciando tutto l’iter con un nuovo progetto: niente di impensabile, ma significherebbe, per i proponenti, aver speso invano circa 60 milioni di euro. Con l’ipotesi, complicata, che i proponenti invochino la nomina di un commissario governativo, e lo spettro, sempre presente, di una causa milionaria con il Comune.

(Gazzetta.it – C. Zucchelli/A. Catapano)



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