Stadio della Roma

Dopo i pareri, favorevoli ma con innumerevoli prescrizioni, consegnati dal Campidoglio e dalla Città Metropolitana agli uffici della Regione Lazio, ora si attende anche la consegna del parere dello Stato. Quello della Regione stessa dovrebbe già essere arrivato e, anch’esso, andrebbe nella direzione della convocazione di una nuova Conferenza di Servizi decisoria che, quindi, a questo punto, dovrebbe essere una certezza. La politica ovviamente torna a battibeccare sullo Stadio: prima i 5Stelle partiti lancia in resta con i comunicati fotocopia contro il Pd e Zingaretti accusati di non volere lo Stadio, ora tocca al Pd, Marco Palumbo, contrattaccare: «Le due amministrazioni guidate dai grillini e da Virginia Raggi bocciano in maniera inequivocabile la nuova opera con una serie infinita di pregiudiziali ed eccezioni, anche se poi formalmente tacciano il loro parere per favorevole». Dal lato proponenti, invece, si continua ad avere un atteggiamento improntato alla serenità: nessuna delle prescrizioni del Comune e della Città Metropolitana è una sorpresa.

Si andrà con calma alla nuova Conferenza di Servizi che stimano possa durare solo poche sedute, tre o quattro al massimo, e quindi in un paio di mesi concedere il via libera. Intanto, quindi, si inizia a ragionare su come anticipare più possibile alcune operazioni necessarie: in attesa che si definiscano la variante e la convenzione urbanistica e la valutazione di impatto ambientale, l’ipotesi è quella di chiudere rapidamente un protocollo di lavoro con la Soprintendenza archeologica statale per poter avviare da subito la campagna di scavi archeologici inserita come prescrizione obbligatoria. L’area dell’ansa del Tevere vera e propria non dovrebbe riservare grandi sorprese, mentre gli interventi sulla via del Mare/Ostiense, ricalcando i percorsi delle antiche vie romane, potrebbero riservare qualche sorpresa.

(Il Tempo – F. Magliaro)



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