Finalmente la Giunta Raggi avrebbe raggiunto una posizione unitaria sul dossier Stadio della Roma di Tor di Valle. E, questa mattina, alle 10, i proponenti (il dg giallorosso, Mauro Baldissoni, e il costruttore Luca Parnasi) dovrebbero salire nuovamente le scale del Campidoglio per incontrare i vertici pentastellati del Comune, il sindaco Raggi, il vicesindaco Bergamo, gli assessori Frongia, Berdini, Meleo. Le voci di corridoio raccontano che le richieste del Campidoglio ai proponenti si sostanzierebbero in un taglio del 20 per cento delle cubature. Secondo questa indiscrezione, non confermata dai comunicatori della Raggi, verrebbe fatto «saltare» il finanziamento per il trasporto pubblico locale (50,65 milioni di euro): né metro B né soldi per la Roma-Lido. Insieme al taglio dei soldi per la metro, i proponenti dovrebbero aggiungere una sorta di «tesoretto», fra i 7 e i 10 milioni di euro, che, in Conferenza di Servizi, il Campidoglio dovrebbe indicare come e dove impiegare. Tre ipotesi per la riduzione delle cubature: via due torri, e ne rimarrebbe una sola ma più grande; oppure taglio di una torre; o, in ultimo, una diminuzione proporzionale di tutte e tre. In quest’ultimo caso le tre torri scenderebbero da 166 a 132 metri; da 199 a 159; e da 231, la più alta, a 184 metri di altezza, perdendo rispettivamente 7,8 e 10 piani. Dal lato proponenti, dopo settimane di dichiarazioni altalenanti, si aspetta che queste indiscrezioni si trasformino in una proposta formale scritta. Rimarrebbe da risolvere il problema del pubblico interesse: il taglio della metro elimina uno dei punti cardine della delibera Marino.

(Il Tempo – F. Magliaro)



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