Stadio della Roma

Un assessore all’Urbanistica nuovo di zecca. Un progetto dimezzato nelle cubature complessive e rimodulato sotto il profilo delle opere pubbliche compensative: praticamente un altro progetto. E ancora: una delibera che scompare, quella approvata nel dicembre 2014 dall’amministrazione Marino, e un’altra che dovrà essere riformulata ex novo tenendo conto di un nuovo equilibrio tra tagli e impegni per la collettività per riconquistare la bolla del pubblico interesse. Cambia tutto, insomma. La parola chiave è «nuovo». E infatti anche lo «Stadio della Roma» procede verso un nuovo iter: si ricomincia daccapo. Si va verso una nuova Conferenza dei servizi. E un sì all’opera destinato a saltare il prossimo 5 aprile, giorno di chiusura fissato dalla Regione dopo il corto circuito per la proroga non concessa, per slittare di altri sei mesi.

Con un nodo in più da sciogliere, stavolta: cosa succederà se dalla carte saranno cassate opere pubbliche, tra cui un ponte e la metro, per 300 o più milioni? È su questo punto, sul nuovo equilibrio, che le diplomazie si sono messe già a lavoro. In settimana dovrebbe esserci un incontro conoscitivo tra proponenti e nuovi innesti in Campidoglio, il city manager Franco Giampaoletti e Luca Montuori, appena insediato all’Urbanistica. Ma si procede senza accelerare, come se le parti avessero ormai capito che l’appuntamento da non mancare non sarà ad aprile, ma a dicembre.

(Corriere della Sera)



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