AS ROMA NEWS STADIO PIETRALATA VALERIANI – Massimiliano Valeriani, assessore regionale all’Ambiente e alle Politiche abitative, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera parlando dello stadio della Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Assessore Valeriani, quali vantaggi porterà il provvedimento, in termini di efficienza e snellimento delle procedure, all’amministrazione capitolina?
“Tutte le varianti al Piano regolatore saranno di competenza del Comune e non sarà più necessario il pronunciamento della Regione. Il Campidoglio, con il voto favorevole dell’aula Giulio Cesare, potrà agire in piena autonomia anche per quanto riguarda gli strumenti di attuazione”.
Cosa cambierà in concreto?
“A legislazione invariata, i tempi che intercorrono tra la pianificazione e l’attuazione degli interventi urbanistici verranno dimezzati. È una novità attesa da decenni non soltanto dal Comune, ma anche dalle forze economiche e produttive”
In quali ambiti di applicazione saranno tangibili gli effetti della “rivoluzione copernicana”?
“Dalla rigenerazione urbana al Piano parcheggi non servirà più il doppio passaggio, per certi versi simile al bicameralismo parlamentare, ma con questo provvedimento diamo a Roma l’esclusività di decidere: tutte le grandi operazioni saranno appannaggio del Campidoglio”.
Tra le opere che potrebbero essere realizzate a Roma nei prossimi anni lo stadio della società giallorossa a Pietralata: la scorsa settimana i vertici del club hanno presentato al sindaco lo studio di fattibilità, in che modo la devoluzione dei poteri potrebbe accelerare l’iter?
“Nel vecchio progetto (a Tor di Valle, ndr) serviva la variante, se dovesse rendersi necessaria anche a Pietralata il Comune avrà piena facoltà di procedere senza dover aspettare i tempi delle valutazioni incrociate con la Regione”.
L’autonomia decisionale comporta anche maggiori responsabilità e richiede un’organizzazione adeguata: per i progetti del Pnrr il Comune ha faticato a trovare figure tecniche e professionisti in grado di gestire procedure complesse, come riuscirà ad assorbire il carico extra legato al trasferimento dei poteri?
“Noi abbiamo risposto a una sollecitazione… Questo è di sicuro un aspetto importante, ma spetterà al Comune dotarsi di una struttura e di personale adeguati”.
Mentre sul piano nazionale è scontro tra i partiti sconfitti alle urne e nel Pd si discute di identità e posizionamento politico, nel Lazio si insiste sulla necessità di preservare l’esperienza del “campo largo” per rilanciarla alle prossime elezioni regionali: come pensa che la coalizione con M5S e Azione possa resistere alle acredini post voto?
“La devoluzione dei poteri in materia di urbanistica è soltanto l’ultimo esempio di come, in questi anni, l’amministrazione regionale abbia risposto con i fatti a tutte le formule astratte. Nel Lazio la giunta ha lavorato in totale sintonia con la maggioranza sui provvedimenti, nella consapevolezza che l’unico metro di misura del nostro operato sono i risultati raggiunti”.
Come pensate di riuscire a conciliare posizioni spesso distanti e a esprimere una candidatura unitaria, oltre la logica dei pesi e contrappesi, per blindare il “modello Lazio”?
“Il “modello Lazio” deve continuare con il contributo di tutte le forze politiche, orgogliose dei risultati ottenuti al di là delle schermaglie”.
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