(Il Tempo – F. Magliaro) Oltre 4 mila elaborati il cui elenco è raccolto in una specie di libriccino che fa da indice: a metà pomeriggio di ieri tutto il “nuovo” progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle è stato consegnato agli uffici della Regione Lazio. In anticipo, peraltro, rispetto alle previsioni che indicavano in martedì o mercoledì prossimi la data utile per la consegna. Si tratta delle parti del vecchio progetto «variante Marino» che erano state approvate ma con prescrizioni, più tutte le nuove parti figlie della «variante Raggi» concordata il 24 febbraio scorso tra la Roma e il sindaco, Virginia Raggi, e poi ratificata dal Consiglio comunale nella seduta del 14 giugno scorso con l’approvazione della nuova delibera di pubblico interesse. I tecnici della Roma in tutti questi mesi hanno corso per correggere, inserendo tutte le prescrizioni indicate dai vari uffici, le parti approvate del progetto “versione Marino“. In aggiunta, poi, ingegneri e architetti si sono dedicati a rifare il progetto nelle parti modificate dalla nuova delibera Raggi sul pubblico interesse. Quindi, eliminato il ponte di Traiano, cancellata la Metro B, cassata anche la Roma-Lido e ridotta la stazione di Tor di Vallea un piccolo restyling, le variazioni fatte dai tecnici sono state un maggiore intervento sulla via del Mare/Ostiense nel tratto fra lo Stadio e l’innesto con viale Marconi, la soppressione delle tre torri che il progettista, l’archistar Daniel Libeskind, ha dovuto ridurre a una mezza dozzina di palazzine alte più o meno sette piani, con un leggero allargamento delle aree verdi in sostituzione proprio delle Torri.
Per il resto, almeno sul versante delle opere pubbliche: integrati e corretti gli interventi per contenere il rischio idrogeologico inserendo le (poche) prescrizioni dell’Autorità di Bacino del Tevere, invariato il ponte ciclope donale che collegherà lo Stadio (area Curva Nord) con la stazione Magliana della Ferrovia per Fiumicinoaeroporto, modificato il profilo del ponte di attraversamento della via del Mare dalla stazione di Tor di Valle all’area Curva Sud dello Stadio tenendo conto, appunto, della riduzione delle dimensioni della futura stazione che, invece di accogliere la coppia di binari della Metro B da affiancare a quelli già esistenti della Roma-Lido, rimarrà con l’attuale conformazione a due binari. Sul lato trasporto pubblico quindi, invece di avere una nuova tratta di metropolitana come da «variante Marino» o un consistente intervento dico finanziamento per la ristrutturazione della Roma-Lido, i proponenti, per avallare le idee del Campidoglio marca 5Stelle, si limiteranno a versare il contributo costo di costruzione (la parte in contanti delle tasse da pagare per costruire calcolata sul volume delle cubature) per acquistare un paio di nuovi treni o per ristrutturarne 4 o 5 già esistenti. Contributo costo di costruzione che, per inciso, scende di 20 milioni rispetto al progetto Marino vista la riduzione delle cubature decisa dalla Raggi. A questo punto, la Regione si prenderà un paio di settimane di tempo per esaminare le carte e, per fine mese, è prevista la convocazione della Conferenza di Servizi che, esaminate (e approvate) queste integrazioni, si concentrerà su chi pagherà e come il ponte di Traiano, ritenuto essenziale da tutti gli uffici coinvolti tranne che dal Campidoglio, impossibilitato politicamente ad ammettere l’errore fatto inseguendo la chimera di Berdini di usare il Ponte dei Congressi al posto di quello progettato dai giallorossi.
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