NOTIZIE STADIO AS ROMA – Tra poco più di due settimane sarà esattamente un anno da quel 5 dicembre 2017 in cui la Conferenza dei Servizi aveva dato l’assenso alla realizzazione dello stadio della Roma. Quasi un anno dopo è tutto come prima. È vero, in mezzo c’è stata l’Operazione Rinascimento e l’arresto il 13 giugno del costruttore Luca Parnasi. Ma negli ultimi tempi il quadro politico e giudiziario è cambiato, non fosse altro perché le indagini hanno confermato l’estraneità della Roma (e dello stadio) dal sistema corruttivo di Parnasi e Virginia Raggi è stata assolta dall’accusa di falso nel processo di primo grado in cui era imputata per la nomina di Renato Marra.
Ed allora le aspettative avanzano. In primis, ovviamente, della Roma, che esige che il suo diritto acquisito (lo stadio) possa avere presto il via libero definitivo. La pazienza di Pallotta non è infinita, come disse proprio a ridosso degli arresti: “Senza stadio mi verrete a trovare a Boston”. Le due grandi tematiche all’orizzonte sono l’approvazione della variante urbanistica e la stesura della convenzione urbanistica.
La Roma si attende che tutto vada in porto entro marzo, poi serviranno almeno 6 mesi per la bonifica del sito, la stesura dei contratti di finanziamento e il lancio delle gare europee per le infrastrutture. Realisticamente, entro fine 2019 potrebbero iniziare gli scavi, poi saranno necessari altri 24-30 mesi per l’apertura dello stadio. Il che vuol dire estate 2022.
Nel frattempo, il nuovo management di Eurnova (la società che era di Parnasi) sta parlando con alcuni soggetti per la cessione dei terreni. La Roma è interessata a rilevarli, ma la contrattazione spetta a Eurnova. Di certo c’è che per accelerare a Trigoria sono pronti anche ad un ulteriore sacrificio. Finora sia la Roma sia Eurnova di soldi ne hanno investiti già molti, quasi cento milioni di euro. Suddivisi esattamente così: 73 da parte della Roma, 25-26 da parte del costruttore incaricato.
(Gazzetta dello Sport)
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