Il verbale conclusivo varrà come variante al piano regolatore. Trasmesso al sindaco, andrà quindi sottoposto «all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile». Fino a questo momento, invece, l’iter prevedeva il voto in aula e poi l’approdo della modifica al prg in conferenza dei servizi. Tra gli altri punti, quello che rimanda alle tre torri di Libeskind, eliminate dal progetto (ancora in discussione) in favore di 18 palazzine ad alta efficienza elettrica: «Lo studio di fattibilità può ricomprendere anche la costruzione di immobili con destinazione d’uso diverse da quella sportiva».
Al netto delle novità, in Campidoglio rimane, però, aperto un interrogativo. Come si comporteranno gli ortodossi M5S quando si passerà al voto sulla nuova arena giallorossa? Tra contrarie e astenute, il conto è sempre fermo a sei «no». Che, se la Formula E diventerà un precedente, potrebbero tramutarsi in quelle che l’opposizione ha già iniziato a chiamare «defezioni tattiche».
Ieri, infatti, in aula non si è vista Alisia Mariani, una delle due consigliere M5S residenti all’Eur che si è schierata contro l’E-Prix. «Purtroppo non eravamo in maggioranza a non essere d’accordo », si è sfogata su Facebook poche ore dopo aver lasciato il suo scranno vuoto. Commento secco, fulminante quanto la sua assenza nel giorno in cui la mozione sulle monoposto green è stata approvata all’unanimità.
Presente, invece, Alessandra Agnello. Il suo soffertissimo «ok» è arrivato soltanto dopo che Andrea De Priamo (FdI) ha ottenuto la modifica della mozione, invitando la sindaca Virginia Raggi a coinvolgere le associazioni di quartiere e a vigilare sul decoro e sulla cura del verde pubblico prima e dopo la gara.
(La Repubblica)
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