Niente stazione della metro e, soprattutto, niente ponte «bretella»: sulla delibera approvata ieri dalla giunta Raggi a conferma dell’interesse pubblico sull’opera di Tor di Valle che, insieme all’odg approvato dall’Assemblea capitolina, andrà a comporre il fascicolo da consegnare il 3 aprile alla Conferenza dei servizi in chiusura il 5, mancano due opere pubbliche strategiche del piano varato nell’era Marino. Sembra un estremo tentativo di tenere aperta l’attuale Conferenza nonostante un progetto «dimezzato», stravolto nelle cubature e «rimodulato» nelle opere pubbliche, e ancora in attesa di un interesse pubblico sostenuto col voto dell’Assemblea capitolina che, in teoria, potrebbe tenersi a giugno.

In realtà Campidoglio e proponenti, la Roma e il costruttore Luca Parnasi, sembrano più prepararsi ad una chiusura con esito negativo il 5 aprile per il lancio di una nuova Conferenza dei servizi che, negli auspici, sarà più veloce. E il passaggio di ieri può essere interpretato come garanzia strappata dalla Roma che, in assenza di un atto formale della giunta, si sarebbe trovata il 6 aprile con un pugno di mosche in mano. In questo modo, invece, ieri è di fatto ripartito un nuovo iter per il nuovo progetto, quello scremato di metà del cemento oggetto dell’accordo politico tra giunta e proponenti.

(Corriere della Sera)



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