È una proposta al limite della provocazione e un po’ seria quella lanciata dall’assessore allo Sport del C omune di Fiumicino , Paolo Calicchio , di intesa con il suo sindaco, Esterino Montino . L’idea è quella, nel caso in cui gli ostacoli al progetto per costruire lo Stadio della Roma a Tor di Valle divenissero troppo difficili da superare, di andare nel comune di Fiumicino. Spiega l’assessore Calicchio : « Ci sono una serie di aree prive di qualunque tipo di vincolo, fuori dalle riserve e ben collegate con le due autostrade per Civitavecchia e Fiumicino, con l’aeroporto Da Vinci a pochi metri e vicini alla ferrovia. Per di più sarebbero praticamente al confine con il territorio del Comune di Roma ». Ovviamente si tratterebbe di cancellare tutto l’iter seguito fino ad ora, rinunciare definitivamente ai circa 100 milioni che la Roma ha speso fino a oggi in scavi, progettazioni, documentazione e riavviare tutto completamente da capo. Significherebbe nuova conferenza di Servizi preliminare , nuovi passaggi in Giunta e Consiglio comunale (di Fiumicino , naturalmente), nuovo giro in Regione per la Conferenza di Servizi decisoria se fosse necessaria la variante urbanistica.
Insomma, una “extrema ratio” se le cose in Conferenza di Servizi si mettessero davvero male. «Viste le continue difficoltà nel redigere un progetto idoneo per lo Stadio della Roma e viste le continue reticenze dell’Amministrazione capitolina guidata dal Movimento Cinque Stelle nel concretizzarlo, torniamo a rinnovare l’invito alla Presidenza della Roma per realizzare l’opera, strategica sia dal punto di vista sportivo che turistico, nel nostro territorio. Come già più volte chiaramente espresso nei mesi scorsi dal sindaco Esterino Montino, il Comune di Fiumicino è perfettamente in grado di ospitare l’impianto», dice ancora l’assessore Calicchio .
Le aree in questione, spiega, sono pari a circa 120 ettari e sono private . « Chiaramente, occorrerebbe adeguare il progetto a Fiumicino », il che significa nuovi sondaggi geologici e nuovi studi sul sottosuolo per fare i calcoli delle fondazioni. L’idea di “candidare” Fiumicino ad ospitare l’impianto giallorosso era già stata avanzata un paio di volte: a dicembre 2016 fu il presidente del Roma Club di Fiumicino, Fabrizio Baldovini, a lanciare il piano alternativo a Tor di Valle («Sarebbe facilmente raggiungibile, abbiamo i terreni e ci sono anche i costruttori interessati»). A febbraio scorso, poi, fu proprio il sindaco Montino a rilanciare. All’epoca c’era Berdini con un piede dentro e uno fuori dalla Giunta Raggi , Beppe Grillo incombente su Roma con la sua boutade circa i canotti e il rischio idrogeologico, e Montino rilanciò: « Abbiamo ettari sufficienti, un quadrante a disposizione che non necessita di modifiche al piano regolatore, senza vincoli ambientali, al di fuori della Riserva Statale del Litorale Romano. Abbiamo tutto ciò che serve per creare un grande polo di attrazione turistica e sportiva e siamo da subito a disposizione per avviare verifiche e procedure ». Ora, il terzo tentativo.
(Il Tempo – F. Magliaro)
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