Una verifica sull’iter del progetto Stadio della Roma e sugli eventuali rischi in caso di stop in Assemblea. Nonostante il pericolo di una causa multimilionaria evocato dalla Raggi e l’endorsement all’opera dei big M5S, Alessandro Di Battista e poi Luigi Di Maio, i dissidenti grillini in Campidoglio si sono rivolti agli avvocati per capire se si può annullare la delibera di interesse pubblico sul progetto di Tor di Valle. Ieri in Campidoglio è entrato un faldone coi pareri legali chiesti dai consiglieri M5S per stoppare il piano.

Il rischio causa paventato dalla sindaca non convince, oltre alla base M5S, nemmeno l’avvocatura del Campidoglio, secondo cui il rischio sarebbe ridotto e dilatato in una battaglia legale lunga due o tre lustri (nel caso però il Comune dovrebbe congelare 500 milioni sul bilancio come accantonamento per contenzioso).

Di sicuro l’assenza di una posizione unica induce la Raggi a fare i calcoli. La Roma e Parnasi, del resto, hanno portato in Conferenza dei servizi il parere dell’avvocato Angelo Clarizia, uno dei massimi esperti in diritto amministrativo, secondo cui la variante è implicita, conseguente «all’approvazione del progetto preliminare ad opera del Comune». Per Raggi, che oggi alle 16 saluterà i suoi supporter («Virginia non sei sola») sotto al Campidoglio, potrebbe essere una scorciatoia per bypassare lo scontro interno. Intanto l’urbanista Lucina Caravaggi è stata contattata per sostituire Paolo Berdini.

(Corriere della Sera)



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