NOTIZIE STADIO AS ROMA – Chi ha partecipato all’ultima riunione tra i privati e i dirigenti del Comune, la racconta come molto “tesa”, forse una delle più “nervose” degli ultimi tempi. La delibera che sbarcherà in Aula Giulio Cesare conterrà la convenzione urbanistica a cui stanno lavorando da settimane i tecnici capitolini insieme alla Eurnova e agli emissari di Pallotta.
L’ultimo vertice si è tenuto l’altro ieri, presente il diggì della Roma, Mauro Baldissoni. Non è stata una passeggiata, anche se il dipartimento Urbanistica entro dieci giorni dovrebbe rendere noto l’esito della due-diligence sugli atti amministrativi, una ricognizione chiesta da Raggi dopo la retata di giugno, e si dirà che non sarebbero state trovate irregolarità. Da che dipendono allora gli screzi di queste ore? Dal Comune hanno fatto capire ai privati che vanno rispettati tutti gli impegni presi.
E su almeno due punti, i proponenti avrebbero fatto resistenza. Il primo: l’unificazione dell’Ostiense-Via del Mare, carreggiate già oggi trafficatissime che con lo stadio e il mega-centro commerciale accanto finirebbero ostaggio degli imbottigliamenti. Vanno quindi allargate e unite le corsie; da due strade, a una sola. Per farlo tocca però abbattere alcuni edifici che si trovano tra le due vie, operazione di cui si è parlato per la prima volta lunedì e che alle orecchie dei privati suona malissimo. Perché significa tirare fuori più soldi del previsto, tra espropri e ruspe.
Il Campidoglio però è irremovibile: l’unificazione delle due strade è una delle poche opere pubbliche rimaste in capo ai proponenti, quindi va fatta, senza discussioni. Non basta rimettere in sesto le due vie separatamente. Altra spina, la tribuna di Lafuente: un pezzo dell’ippodromo ormai dismesso andrebbe ricostruito accanto al nuovo stadio, così è stato deciso nelle riunioni preliminari. Ai privati è stato chiesto anche di manutenere questi spalti “per 30 anni”, cioè per tutta la durata del contratto di affitto tra l’As Roma e la holding di Pallotta proprietaria dello stadio.
I proponenti, da quanto trapela, non vorrebbero impegnarsi più di tanto. Ma anche su questo aspetto, l’amministrazione non è disposta ad arretrare. Tutto fa pensare allora che la bozza di convenzione non sarà pronta se non tra qualche mese. Difficile che arrivi in Assemblea capitolina prima di maggio. E lì si aprirà un’altra partita, tutta politica e non tecnica stavolta, col pallottoliere dei ribelli M5S, che saranno decisivi. Un anteprima del voto finale potrebbe vedersi già domani, quando è in programma un Consiglio comunale straordinario sullo stadio e si discuteranno diversi ordini del giorno.
(Il Messaggero – L. De Cicco)
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