Le tribune dell’Ippodromo di Tor di Valle, progettate da Julio Lafuente, il famoso «paraboloide iperbolico», non trovano pace. Questa volta è la Sovrintendenza capitolina (non la Soprintendenza statale, quindi) a intervenire: il nuovo progetto «non recepisce le prescrizioni relative alle tribune espresse più volte. La proposta progettuale continua a prevedere la completa demolizione delle tribune dell’ippodromo. Per questo il progetto definitivo non risulta idoneo a superare le criticità. Si potrà determinare l’assenso al progetto nel rispetto della prescrizione di valorizzare, anche parzialmente ed eventualmente mediante riproposizione in luogo adiacente, le tribune dell’ippodromo in maniera da renderle funzionali ad attività di carattere sportivo, ricreativo, culturale collaterali al nuovo complesso». Non bastavano, quindi, Italia Nostra, la soprintendente statale Margherita Eichberg, le misure di salvaguardia che, fino alla decisione sull’ultimo ricorso presentato o al massimo entro il 17 settembre prossimo, renderanno comunque intangibile l’ippodromo. Anche la Sovrintendenza comunale ha da dire la sua anche se l’ippodromo «censito nella carta per la qualità» del Comune è stato da questa cancellato con la delibera Marino. Cancellazione ribadita anche dalla delibera targata Virginia Raggi e Movimento 5 Stelle. Insomma, queste tribune che cadono a pezzi sembrano diventate l’incubo dei soprintendenti, statali o comunali che siano.

(Il Tempo – F. Magliaro)



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