A questo punto la domanda è d’obbligo: ma qual è la posizione del Movimento Cinque Stelle, della sindaca Raggi, della sua maggioranza e del suo assessore (in pectore) Paolo Berdini sullo stadio della Roma? E, soprattutto, a che punto è il progetto? Berdini, ora, cambia di nuovo versione: «Mi dicono — le sue parole — che la documentazione è stata analizzata e approvata dagli uffici comunali. I dirigenti mi hanno comunicato che giuridicamente e tecnicamente è tutto in ordine e quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l’avvio della conferenza dei servizi». L’urbanista aggiunge: «Se veramente le cose stanno così, ma io non ho visto il provvedimento, lo stadio della Roma non è più una questione comunale e del mio assessorato. Ora il procedimento dipende solo dalla Regione».

Ma, tralasciando l’ennesima capriola («sì se è all’interno della legge», «no è uno scempio»,«riportiamo in aula il provvedimento», «facciamo un referendum»), a stretto giro di posta arriva la nota della Regione guidata da Nicola Zingaretti: «In riferimento — scrivono da via Cristoforo Colombo — alle parole dell’architetto Berdini, si fa presente che la Regione Lazio è ancora in attesa dal Comune della trasmissione del progetto sullo stadio della Roma. Ad oggi nulla è stato ufficialmente inoltrato all’amministrazione regionale. Si precisa, inoltre, che nella trasmissione del progetto il Campidoglio dovrà dichiarare la conformità del progetto stesso alla delibera sull’interesse pubblico votato dal Consiglio comunale di Roma». Occhio ai dettagli: Berdini è «l’architetto», visto che la giunta non è ancora insediata.

Altro «piccolo» particolare, che fa notare l’assessore regionale all’Urbanistica Michele Civita: «Per realizzare l’opera serve una variante al Piano Regolatore del Comune, che deve approvare l’Assemblea Capitolina». Altro che tutto fatto, quindi. Ma l’uscita di Berdini basta al Pd per saltare su. Dice Roberto Giachetti, candidato sconfitto alle comunali: «La Raggi ammetta che per tre anni si sono sbagliati. Questo pressappochismo e questa schizofrenia sono preoccupanti. È singolare che a dare comunicazione del via libera al progetto sia un assessore di una giunta “non ancora giunta” e che peraltro si è sempre dichiarato contrario alla realizzazione dello stadio a Tor di Valle, bollandolo come “uno scempio”». Marco Miccoli, deputato dem, attacca: «Berdini e Raggi lascino perdere furbizie e scaricabarile. Se sono d’accordo sul fare lo stadio, approvino il progetto e lo trasmettano alla Regione. Se lo vogliono fermare, lo dicano alla città». E anche Massimiliano Valeriani (capogruppo regionale Pd) parla di «finte e dribbling spericolati da parte del Comune». Non bastasse lo stadio, poi, ci sono le Olimpiadi. Roberta Lombardi è tranchant: «Spero che le vinca Parigi». Oggi si svolgerà la prima riunione dei gruppi del Campidoglio, ma il Pd non è stato invitato. I dem, su convocazione di Matteo Orfini (via whatsapp) si vedranno alla Camera da Giachetti, tra qualche mugugno. All’ordine del giorno: la nomina di Michela Di Biase come capogruppo.

(Corriere della Sera)



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