Luca Lotti, Ministro dello Sport

Il Ministro dello Sport Luca Lotti ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport parlando della Legge di Bilancio e dello stadio della Roma:

Ministro Lotti, nella Finanziaria c’è un gruppo nutrito di misure dedicate allo sport, di quale è più soddisfatto?
“E’ la prima volta che arrivano misure per lo sport così dettagliate. Quindi intanto sono contento di aver riportato lo sport all’attenzione della Legge di Bilancio. Un risultato significativo dal punto di vista culturale, prima che economico. E’ una nostra vittoria e ne sono felice. Nel dettaglio sono contento dell’innalzamento della no tax area per i dilettanti da 7500 a 10mila euro. E’ un segnale importante, tanti vivono di questo lavoro. Siamo abituati a festeggiare le medaglie, ma dietro c’è un mondo di cui va riconosciuto il lavoro. Poi il fondo maternità, per far sì che un evento così importante e gioioso non sia vissuto come un ostacolo per le atlete. Anche questo mi pare un cambiamento che merita di essere sottolineato. Terzo, il finanziamento per i ragazzi paralimpici. Potranno così acquistare gli strumenti per l’attività sportiva, come per esempio la carrozzina. Non tutti devono diventare Bebe Vio, ma tutti devono aver la possibilità di svolgere un’attività sportiva, senza ulteriori aggravi. Abbiamo fatto un bel lavoro con Luca Pancalli. Poi certamente l’istituzione della norma che consente ai minori extracomunitari di tesserarsi a una società sportiva. Il fondo sport e periferie che è stato reso strutturale e permanente. Gli incentivi per chi investe in impianti e palestre. Infine la riforma della legge Melandri”.

La riforma dei diritti televisivi è arrivata. Tanti ormai non ci credevano, qualcuno magari sperava non fosse neanche varata: secondo la sua percezione i club come l’hanno accolta?
“Leggo al momento tabelle e numeri abbastanza imprecisi. Non so come abbiano potuto calcolare determinate cifre senza conoscere, non solo le percentuali, ma anche i criteri. Io ho cercato di fare una riforma dopo aver ascoltato tutte le società di serie A, ovviamente però decidendo di rivedere quei parametri nati per rendere il campionato più spettacolare, ma che, a nove anni di distanza, non andavano più bene. Abbiamo elevato dal 40% al 50% la cifra da dividere in parti uguali. Abbiamo dato un po’ più di peso ai punti in classifica, e alle posizione degli ultimi tre campionati. Poi abbiamo deciso di dare il 20% secondo criteri diversi legati al pubblico e all’audience televisiva o al pubblico in generale. Scenderemo nel dettaglio con un decreto ad hoc, per stabilire quali siano i parametri più giusti e condivisi con le squadre”.

Non dovrebbero però i club allinearsi agli standard europei anche dal punto di vista della legalità?
“Tutti dobbiamo fare uno sforzo. Dai calciatori ai dirigenti. Non ho mai creduto al pugno duro. Ma a un cambiamento culturale. Penso a un lavoro che va fatto nelle scuole calcio. Quando ti insegnano da bambino ad avere certi comportamenti e a credere a determinati valori, poi non metti l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma. Serve una rivoluzione culturale. Magari non si vedrà nel breve, ma alla lunga sì”.

A proposito di stadi, sembra essersi sbloccata la situazione per la Roma anche se resta qualche problema legato alla mobilità. Qual è la sua opinione?
“Conosco benissimo la vicenda, perché sono convinto che le infrastrutture in Italia siano importanti. Per me lo stadio della Roma, dell’Empoli o dell’Atalanta, che presenteremo in settimana, hanno lo stesso valore, ovviamente. Mi auguro che per la Roma arrivi presto il via libera della Conferenza dei servizi. Che arrivi senza troppe prescrizioni o gravato da problematiche. Ovvio che tutto deve essere regolare dal punto di vista dell’accesso e della mobilità. Sono convinto che il lavoro della Conferenza sarà attento al rispetto delle norme. Ma è evidente che il lavoro deve dare frutti presto, perché l’investimento è rilevante e non può aspettare troppo tempo. Mi auguro che arrivi un buon via libera. Un via libera chiaro, netto e deciso per far partire l’iter di bonifica e poi dei lavori”.



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