James Pallotta

NOTIZIE STADIO DELLA ROMA – “Ci siamo quasi”, dicono sull’asse Roma-Boston. James Pallotta è pronto a chiudere – “entro dieci giorni, massimo due settimane” – la trattativa per rilevare il progetto stadio (e i terreni a Tor di Valle) dalla Eurnova di Luca Parnasi. La mossa, si augura il manager di Boston, dovrebbe rassicurare il Campidoglio grillino, spingerlo a portare avanti l’operazione calcistico-immobiliare. Più che Virginia Raggi, vanno convinte le truppe pentastellate in Assemblea capitolina.

Pallotta, nonostante la retata di arresti di giugno che ha azzerato o quasi il gruppo Parnasi, vuole portare a dama il progetto. Per questo, dopo mesi di trattative con i nuovi vertici della Eurnova, vuole chiudere l’accordo. Subito, prima di Natale. Non c’è neanche bisogno che torni da Boston, come ha fatto a fine novembre per Roma-Real. L’accordo si dovrebbe chiudere intorno ai 100 milioni di euro per tutto il pacchetto: i terreni di Tor di Valle (comprati nel 2012 dalla Eurnova a 42 milioni, ma mai pagati per intero da Parnasi) e il progetto del nuovo stadio, compreso il mega-complesso di negozi, uffici, ristoranti e alberghi, il vero core business dell’operazione.

Il presidente della Roma, come anticipato dal Messaggero, pretenderà una clausola per blindarsi. E cioè che il pagamento scatti solo con l’approvazione del progetto da parte del Consiglio comunale, con tanto di variante e convenzione urbanistica in cassaforte. Anche Raggi, in parallelo, tenta l’accelerata. Lo ha fatto capire anche ieri in un vertice a Palazzo Senatorio a cui hanno partecipato l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, il diggì del Campidoglio, Franco Giampaoletti, e i dirigenti di alcuni dipartimenti chiave.

“Se non ci sono problemi, si va avanti. E io voglio andare avanti”, ha detto la sindaca ai fedelissimi. In ogni caso non siamo a un verdetto finale: non c’è un sì o un no all’operazione stadio. Quello dovranno pronunciarlo, in un senso o nell’altro, i tecnici comunali, la cui due diligence su tutti gli atti amministrativi arriverà solo nel 2019, insieme al nuovo parere del Ministero dei Trasporti.

(Il Messaggero – L. De Cicco)



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