La stoccata arriva dall’America, in una giornata quella di ieri sicuramente complicata per la sindaca e per il Comune ma certo non facile (in queste settimane, tra il no di Conte e una Champions difficile da raggiungere) neppure per la Roma. James Pallotta è nervoso. E, in serata, va all’attacco sullo stadio, con un tweet pubblicato sul profilo ufficiale del club: “Ho inviato da Boston importanti membri della SDR (la società Stadio della Roma, ndr) sperando in un progresso, ma al Comune erano troppo occupati per incontrarli”. E ancora, caricando sui toni: “Forse un grande investimento e tanti nuovi posti di lavoro non sono così importanti – prosegue il tycoon americano – . Se i tifosi vogliono lo stadio, devono sollecitare un intervento”. Tradotto: devono scendere in piazza, farsi sentire dal Campidoglio.
Il patron giallorosso, nelle ultime settimane, ha visto nettamente rallentare la frequenza degli incontri tra i suoi tecnici e quelli del Campidoglio, impegnati a definire tutti i dettagli e i passaggi necessari ad arrivare alla Convenzione urbanistica, tappa fondamentale per poter andare avanti nell’iter dell’operazione calcistico/immobiliare. E, leggendo i giornali italiani, si è preoccupato.
Troppi stop&go, secondo gli americani, troppi messaggi politici diversi. Così Pallotta ha voluto vederci chiaro e ha spedito a Roma due suoi ambasciatori: Bob Nidan, Cfo della sua società, accompagnato da un legale di fiducia. I due hanno chiesto un appuntamento in Campidoglio, ma non l’hanno ottenuto. E i colloqui con i tecnici sono fermi ai giorni prima di Pasqua. Poi ci sono stato i due ponti consecutivi, poi il primo maggio.
Pallotta si aspettava di recuperare adesso il tempo perduto, ma dal Comune nessuno si è fatto vivo. Ufficialmente, lo stesso Pallotta è convinto che le sue frasi non pregiudicheranno i rapporti con l’amministrazione capitolina. Di fatto, però, i suoi uomini stanno prendendo delle precauzioni: da qualche tempo, i contatti via mail con il Campidoglio avvengono soltanto via Pec, posta certificata. Si passa a colloqui più formali, dove tutto resta nero su bianco. La vendita dei terreni da parte di Eurnova a Pallotta, intanto, va avanti. Così come resta fissato l’incontro sempre di Eurnova con i dirigenti capitolini per la settimana prossima. E lì dovrebbero esserci anche gli emissari di Pallotta.
(Il Messaggero)
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