Stadio della Roma

Non si capisce come andrà la tormentata vicenda dello stadio della Roma. Ma è illuminante il retroscena che ieri raccontava di una telefonata arrivata in Regione dalla segreteria della sindaca Raggi, in cui si chiedeva di poter visionare il documento inviato la sera precedente dall’assessorato all’Urbanistica. Nel documento in questione si chiedeva alla Conferenza di servizi di valutare il rinnovato rischio idrogeologico emesso dall’Autorità di bacino del Tevere e, sulla base di quel parere, bocciare il progetto. Dalla Giunta, negli stessi istanti, arrivava una richiesta più mite: la proroga di 30 giorni, poi accolta oggi dalla Regione.

Il 3 marzo è l’ultima scadenza fissata. E definitiva. Come fa sapere la Regione, la Conferenza andrà in porto solo in presenza di una variante al piano regolatore scritta, sottoposta al voto di Giunta e, soprattutto, del Consiglio comunale. Senza questo passaggio, finirà con un nulla di fatto. Una prova della brutta aria che tira attorno al progetto sono due chiacchiericci di queste ore: starebbe tornando di moda il tentativo di fare a meno della variante e i proponenti avrebbero allertato i legali per impiantare una causa milionaria, sempre più probabile.

(Gazzetta dello Sport)



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