L’architetto Francesco Sanvitto, che per conto del Tavolo della Libera Urbanistica ha presentato l’esposto che ha portato Virginia Raggi tra gli indagati, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport per parlare dello stadio della Roma.
“Ho fatto presente le criticità degli atti. Oggi tutti parlano dell’esposto che ha portato a fare iscrivere la Raggi sul registro degli indagati. Il Pm aveva chiesto l’archiviazione e noi ci siamo opposti e abbiamo spiegato al Gip i motivi secondo i quali non doveva essere archiviato. Il motivo è semplice: un anno fa il sindaco non ha portato il progetto in aula, ma la legge è molto chiara. Il Comune ha scelto di pubblicare il progetto per il nuovo stadio della Roma, approvato dalla Regione Lazio nella Conferenza dei Servizi, prima di farlo approvare dal Consiglio Comunale. Il verbale della Conferenza dei Servizi non solo non è stato sottoposto alla prima seduta utile come richiesto dalla legge, ma non è stato mai sottoposto al Consiglio Comunale, bensì si è proceduto alla pubblicazione che sarebbe dovuta intervenire dopo che la variante fosse stata eventualmente approvata dal Consiglio Comunale. E’ stato saltato un passaggio importante. Il nuovo presidente dell’Assemblea Capitolina… come si chiama?… ah sì, Stefano, ha detto che l’approvazione della variante è un atto dovuto. Non capisco se certe affermazioni siano fatte per ignoranza o per favorire qualcuno. Un imprenditore privato non può chiedere la variazione del piano regolatore”
“Se vogliamo aiutare gli sportivi ci sono mille modi per fare lo stadio, ci sono aree pubbliche e il Comune può chiudere un occhio e dare un terreno che non costa nulla. Possono fare anche un po’ di cubatura. Ma la domanda ora la faccio io: per quale motivo farlo per forza lì? Non si capisce per quale motivo i tifosi della Roma devono essere il pretesto per pagare. Bisognerebbe che il sindaco avesse un grande coraggio e dicesse: “Mi sono sbagliata, vediamo come si possono mettere le toppe secondo le regole”. Vincerebbe le prossime elezioni. Eppure recentemente l’ho incontrata su un aereo per Torino e ha fatto fatica a salutarmi”.
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