Rassegna stampa
Stadio, spunta la clausola di Pallotta: “Compro solo se c’è la variante”
NOTIZIE STADIO AS ROMA – La trattativa è in fase avanzata, tanto che, senza troppo clamore, sarebbe stato informato anche il Campidoglio: James Pallotta punta tutte le fiches sul progetto stadio, nonostante il tornado giudiziario che a giugno ha travolto l’operazione e il gruppo Parnasi. Il manager di Boston, come ha svelato Il Messaggero un mese fa, è intenzionato a tirare dritto anche senza soci, comprando il progetto dalla Eurnova. Si potrebbe arrivare a un accordo addirittura prima di Natale. E prima che il Campidoglio voti la variante urbanistica, sempre che la due-diligence chiesta da Raggi accenda un semaforo verde a questa controversa operazione calcistico-immobiliare.
Ecco allora la clausola che Pallotta, da quanto trapela, vorrebbe inserire nel contratto con Eurnova: l’affare si fa, ma la transazione per rilevare il pacchetto Tor di Valle (cioè il progetto più i terreni dell’ex ippodromo dove dovrebbe sorgere lo stadio e il mega-complesso di uffici, negozi e alberghi) verrebbe messa a segno solo a iter concluso, cioè con il voto in Assemblea capitolina della variante urbanistica. Il rospo da digerire, per i grillini, è la plusvalenza che Parnasi, indagato per corruzione, rischierebbe di incassare vendendo i terreni a Pallotta.
Una cifra nero su bianco ancora non c’è, ma l’accordo potrebbe chiudersi intorno ai 100 milioni di euro per tutto il progetto (e la Eurnova nel 2012 ha comprato i terreni a 42 milioni, senza pagare per intero). È questo il nodo scorsoio da sgrovigliare prima della conta finale sugli scranni dell’Assemblea capitolina. Troppe tessere devono ancora essere incastrate nel puzzle di Tor di Valle, prima che si possa arrivare al via libera del Consiglio comunale. Ecco perché anche Pallotta, in questi giorni, cerca di tutelarsi.
Continua a fiutare l’affare e prova a stringere con Eurnova (anche perché altre società si sarebbero fatte avanti per subentrare), ma allo stesso tempo chiede un accordo blindato, che lo tuteli nel caso in cui il progetto finisca a carte per aria. E il 27 novembre sarà a Roma, magari non solo per vedere il match dell’Olimpico contro il Real Madrid.
(Il Messaggero – L. De Cicco)
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