Inammissibile, macabra, folle. La messa in scena dello striscione di minacce (“Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa”) accompagnato da quattro manichini impiccati con le maglie dei giocatori della Roma (De Rossi, Nainggolan, Salah, scelti a caso?) a due passi dal Colosseo segna il superamento dei confini. Non è più sfottò, non è più rivalità. È follia.
LA MATRICE – C’è un video che sta girando online, oltre ad adesivi trovati sul posto, che spingono la Questura a ritenere che la bravata sia stata commessa da tifosi (tifosi?) della Lazio. Se fosse confermato, hanno oltrepassato il limite, col forte rischio adesso di risposte dello stesso tenore della controparte romanista. Speriamo ci si astenga dall’emulazione in un climax che non si sa dove potrebbe portare. Era già stato derubricato come lugubre ironia il funerale con i lumini a terra inscenato a Trigoria nel post derby, qui siamo oltre: siamo alle minacce di morte. E, reali o meno, non si può far finta di niente.
PRECEDENTI – Quello che è successo ieri al Colosseo segue cronologicamente lo striscione appeso martedì allo stadio Franchi – in cui si avvertono i giocatori della Fiorentina che se non corrono sono pronti i bastoni – e le scritte sui muri che portano a Superga in cui si insultano i morti del Grande Torino. Una settimana che deve far suonare per l’ennesima volta il campanello di allarme. Non avevamo fatto in tempo ad applaudire ieri pomeriggio l’uscita di Buffon che stigmatizzando con forza l’accaduto a Torino si dimostrava campione non solo in campo, che nella notte passanti e curiosi sono rimasti attoniti davanti a uno spettacolo che a Roma non si era mai visto. C’è un punto in cui si fermano le analisi dei commentatori e si aprono le inchieste di polizia e organi preposti. Quel punto è stato raggiunto ieri. Non ci sono altre parole da aggiungere, ci sono indagini da chiudere in fretta. Anche per cercare di limitare l’indignazione provata nel constatare che a Roma – e forse non solo a Roma – possa davvero accadere di tutto senza controllo.
ALLARME SICUREZZA – Ci si chiede infatti come sia possibile in questo momento storico così ricco di allarmi e di pericoli che nella Capitale del Paese, davanti al monumento più famoso del mondo, un gruppo nutrito di persone abbia il tempo di mettere un mega striscione e di impiccare 4 manichini senza che nessuno veda nulla, senza che ci siano telecamere, sorveglianze, immediati interventi. Altro che terrorismo internazionale da combattere, la sgradevole sensazione che resta è che ieri al Colosseo anche “Gigi er Bullo” avrebbe potuto farci saltare per aria senza che nessuno si accorgesse di niente…
(Gazzetta dello Sport – A. Di Caro)
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