Aggrappata alla gloria con la forza e la grinta dei mediani. Così la Roma salva la pelle nell’inferno del Dragão, sempre in sofferenza dopo l’espulsione di Vermaelen, sempre in debito di ossigeno. Ma il terzetto De Rossi-Strootman-Nainggolan tiene su la baracca e alza un muro davanti all’area di rigore. Sono loro, con sincronismi già ben oliati, a chiudere gli spazi che, sconsideratamente, i difensori giallorossi lasciano aperti. Sono loro, con una costante azione di pressing e di raddoppio di marcatura, a rallentare la manovra del Porto che, a tratti, è davvero ossessionante. E sono sempre loro a innescare, quando ci riescono e quando i muscoli li sorreggono, a disegnare quelle poche trame offensive che spezzano il ritmo agli avversari.
SACRIFICIO – Se i centrali della retroguardia non brillano (e combinano parecchi guai) ci pensa De Rossi a capire quando è il momento di fare un passo indietro e posizionarsi da terzo stopper. La duttilità tattica del capitano è fondamentale per la Roma, perché consente di cambiare modulo in corsa, così come importante è la presenza di Strootman, abile nella fase di possesso palla (quando i giallorossi sono in undici) e utile anche nell’azione di recupero. Nainggolan, infine, si muove tra le linee, quasi da trequartista pronto a inserirsi sfruttando i movimenti di Dzeko, e ripiega, dimostrando un notevole spirito di sacrificio, nel momento in cui il Porto spinge sull’acceleratore cercando di trarre vantaggio dalla superiorità numerica. Tre mediani al servizio della causa, tre centrocampisti che si completano perfettamente.
NUMERI – Ora Spalletti, per costruire una squadra davvero forte e imprevedibile, dovrà fare in modo che questo terzetto cominci a dialogare con gli altri reparti. Perché, se il problema principale è quello della difesa dove manca un autentico leader, anche in attacco i tagli degli esterni e i movimenti di Dzeko vanno messi a punto. Certo, quando si parte da una base di marmo, come quella garantita da De Rossi-Strootman-Nainggolan, si è piuttosto avanti con il lavoro. Per dare un’idea dell’importanza del terzetto ecco qualche numero: sono 9 i palloni recuperati da Nainggolan, 5 quelli «rubati» da De Rossi cui vanno aggiunti pure i 5 intercettati. E Strootman mette sul piatto, oltre ai 3 recuperi, la bellezza di 7 contrasti vinti. Di fronte a tanta grinta e a tanta energia anche il Porto è stato costretto ad alzare le mani. I portoghesi ci hanno provato con i cross (addirittura 29, più 8 calci d’angoli), con i tiri da fuori area, ma quando hanno cercato di avvicinarsi troppo a Alisson i tre guardiani hanno sempre fatto la voce grossa.
(Gazzetta dello Sport – A. Schianchi)
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