Oggi Strootman e Nainggolan sono di nuovo fianco a fianco, accomunati da una sosta per loro benedetta. Nessuno dei due ha raggiunto le selezioni dei rispettivi paesi: se per Strootman però si è trattato di una scelta diplomatica condivisa tra Roma e Olanda, Nainggolan è stato costretto a subire la volontà del c.t. Martinez. La cosa gli è piaciuta poco, ma almeno ne ha potuto approfittare per lavorare tranquillamente a Trigoria. Come Strootman, chi per un motivo chi per l’altro, avevano bisogno di allenarsi senza giocare, avevano bisogno di riposarsi, di fare palestra, compresa la fisioterapia. Adesso sembrano aver recuperato la forma, e pare che i test atletici abbiano dato risultati confortanti: sono pronti per questo ciclo che Nainggolan, al match program ufficiale della Roma, definisce «importantissimo».
L’Atalanta è, insieme a Bologna e Inter, la squadra a cui ha segnato di più (3 reti) e il belga sa che sarà un impegno delicatissimo: «Loro stanno facendo bene e avranno anche il pubblico a sostenerli», dice con una punta di amarezza, quando pensa alla situazione dell’Olimpico: «Se non hanno tolto le barriere neanche per il rugby credo che resterà tutto così…». Meglio, allora, concentrarsi sulla Juventus: «Per come giocano ora sembrano raggiungibili, ma tutto dipende da noi. Vogliamo sognare e per farlo dobbiamo vincere le partite».
«Fino alla gara con il Porto mi sentivo bene. Poi ho avuto un po’ di problemi, sono calato di condizione – ha dichiarato Nainggolan -. Spero che non capiti più e che d’ora in poi io possa dare il mio contributo per risultati importanti. La mancata convocazione in nazionale mi ha permesso di allenarmi un po’ di più. Ho cercato di darmi da fare, con l’obiettivo di migliorare la condizione fisica e in questo momento mi sento già abbastanza bene. Non so quanto manchi a raggiungere il 100%, ma ci siamo vicini». Per Spalletti è un’ottima notizia.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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