Kevin Strootman, centrocampista della Roma

L’attesa decisione del Giudice Sportivo non ha registrato sorprese in casa romanista dopo la disfatta del derby. Il comunicato reso noto nel pomeriggio di ieri ha ufficializzato la squalifica di due giornate per Strootman, reo di aver simulato e tratto in inganno l’arbitro Orsato in occasione del calcio di rigore fischiato ai giallorossi. L’evidenza dei fatti verrà comunque presa in esame dalla società, che in serata ha presentato un preavviso di reclamo, necessario all’acquisizione di tutti gli atti (dovrebbero arrivare in mattinata).

Soltanto dopo aver analizzato tutte le carte, la. Roma deciderà di presentare ricorso, che presumibilmente si baserà sulle spiegazioni motivate del centrocampista. Strootman infatti ha ribadito di aver visto con la coda dell’ occhio l’intervento del difensore della Lazio e di aver saltato per paura di un contatto (senza richiedere poi l’assegnazione del rigore) . Per il momento pero il giocatore sarà costretto a saltare le prossime due sfide contro Milan e Juventus (in casi di simulazione non esistono da regolamento riduzioni sulla squalifica). Contro i rossoneri a San Siro, Spalletti dovrà rinunciare anche a Rüdiger, sanzionato per una giornata dopo il calcione rifilato a Djordjevic. L’uscita dal campo del centrale tedesco ha scatenato però la reazione razzista di una parte del tifo biancoceleste. Episodio che non è passato inosservato ai collaboratori federali presenti all’Olimpico: «La Societa Sportiva Lazio avrà l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “Curva Nord” privo di spettatori, disponendo che l’esecuzione di tale sanzione sia sospesa per un periodo di un anno». In pratica se dovessero registrarsi episodi simili nel prossimo anno, la sanzione diventerà effettiva.

Paradosso Muntari: il centrocampista ghanese sarà fermato per un turno a causa del diverbio con l’arbitro Minelli, colpevole secondo il ragazzo di non aver fermato la gara mentre alcuni tifosi del Cagliari intonavano buu razzisti. La doppia ammonizione ricevuta (una per proteste, la seconda per aver lasciato il campo senza autorizzazione), non ha lasciato scampo. Almeno nel regolamento. Ma il caso, di sicuro, non si chiuderà cosi.

(Il Tempo – A. Serafini)



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