La sicurezza ostentata nella mattinata di ieri dal d.g. Mauro Baldissoni si è trasformata nella rabbia del pomeriggio. In mezzo c’è la squalifica per due giornate di Kevin Strootman per condotta gravemente antisportiva nel derby. Il motivo? «L’evidente simulazione che determina l’espulsione di Cataldi», come scritto nel comunicato ufficiale n. 92 da Gerardo Mastrandrea.

Ieri il d.g. Baldissoni ha parlato ai canali ufficiali del club, commentando con toni forti la squalifica dell’olandese: «L’abbiamo scoperta con incredulità, preannunciando ricorso d’urgenza per un’udienza venerdì. Per la prima volta si è applicata la prova tv sulla simulazione che induce ad un’espulsione, benché nel comunicato si legga in modo chiaro che Cataldi è stato espulso per quanto fatto prima della presunta simulazione. Tra l’altro Strootman cade perché si sente tirato e teme di prendere un colpo. Un secondo dopo era in piedi e si è allontanato, non ha neanche simulato. E se fosse rimasto in piedi, Cataldi sarebbe stato espulso lo stesso. Facciamo giurisprudenza, da anni i confini della giustizia sportiva sono ampliati sulla pelle della Roma. È inquietante: stiamo per affrontare Milan e Juventus, seconda e prima in classifica, e guarda caso subiamo una squalifica inconcepibile. Non lo accettiamo». Accuse a cui ha risposto da Torino Marchisio: «La squalifica non è un caso? L’ho sentita tante volte: ci sono le immagini e giudici che decidono, non spetta a noi giudicare».

Possibile che la Corte sportiva d’appello chieda un supplemento di referto all’arbitro Banti per capire la dinamicità dell’evento: se tra la strattonata e la caduta c’è consequenzialità come movimento o sono considerati due istanti diversi. All’interno degli ambienti federali, infatti, c’è chi dice che il referto dell’arbitro sia chiaro su questo punto.

(Gazzetta dello Sport)



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