Andrea Pirlo

(La Repubblica – M. Pinci) Mentre i congiurati pianificavano il piano Abete per destituirlo, il commissario della Federcalcio Fabbricini era preso da una giornata intensissima. Curiosamente, il culmine è stato un incontro con due dei suoi nuovi “nemici”: il presidente della Lega Pro Gravina e il numero uno dei Calciatori Tommasi, che insieme a Sibilia (Dilettanti) e Nicchi (arbitri) poche ore prima avevano preparato la lettera con cui la prossima settimana chiederanno nuove elezioni ad agosto e la fine del commissariamento. In Figc però i due indossavano una veste diversa: l’appuntamento con Fabbricini, nei fatti, è servito per varare il “progetto seconde squadre”. Adesso è fatta davvero: si partirà già dal prossimo anno, al massimo dal 2019/ 20, quando Gravina ha dato la propria disponibilità ad allargare il numero dei club di Serie C, oggi 56. Dalla prossima stagione deve tornare a 60: lo chiede il Collegio di garanzia del Coni. A oggi, secondo i criteri previsti ieri, la priorità per un posto la avrebbe una “squadre B” delle big (composte da ragazzi Under 21 con una quota massima di Under 23), poi una ripescata da Serie C e una dai Dilettanti. Ma di posti se ne libereranno eccome, con le mancate iscrizioni al campionato. Ora va solo definito il bando con cui i club di Serie A potranno chiedere di iscrivere la seconda formazione alla Lega Pro: già 5 o 6 hanno manifestato il proprio interesse. Ieri a via Allegri c’erano anche i dirigenti di alcune di queste: Carnevali del Sassuolo, l’Atalanta, Baldissoni della Roma (per questioni diverse).

Più significativi i colloqui pomeridiani del commissario. Che nell’affollatissima Federcalcio ha ricevuto due stelle del calcio italiano: Massimo Ambrosini e Andrea Pirlo. Ufficialmente una visita di cortesia all’ex collega Costacurta, in realtà nella chiacchierata, con i due ex campioni si è parlato anche di incarichi che i due possono assumere a breve. Per Ambrosini c’è un posto nella Under 21, non da allenatore, piuttosto per affiancarlo. Mentre Pirlo sarà a tutti gli effetti il braccio destro del nuovo ct. Ossia Mancini, quando (se) lo Zenit dovesse dare il via libera. Ma l’accordo è già stato trovato. Guadagnerà circa 2 milioni netti. Una cifra lontana da quelle di Conte, ma arricchita da bonus “facili” da raggiungere, come la qualificazione all’Europeo.

Insomma, l’attività federale del commissario Fabbricini è intensissima. Ma proprio sul ct potrebbe arrivare il “veto”. Sarebbe parte dell’atto “ostile” con cui Dilettanti, Aic, Lega Pro e Aia stanno raccogliendo le firme per interrompere il commissariamento e “riprendersi” la Figc, forti del 73% dei voti da esprimere in assemblea. La lettera dovrebbe contenere una diffida per la Figc a impegnarsi per una cifra importante in un periodo in cui tra l’altro non si giocheranno gare ufficiali. Le prossime ore potrebbero suggerire di evitarla: in fondo, se il ct lo sceglierà il commissario, sarà anche più facile imputare a lui un eventuale fallimento.



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