La Roma si riprende il secondo posto (4-0 alla Fiorentina e 14a vittoria casalinga consecutiva in campionato: battuto il record che apparteneva alla Roma del 1930), lasciato in prestito al Napoli per tre giorni, e si gode un temporaneo meno quattro dalla capolista, aspettando Crotone-Juve di oggi. Edin Dzeko fa doppietta, scavalca Mertens e ritorna in cima alla classifica cannonieri con 17 gol.

Nel primo scorcio di gara la Fiorentina mette in atto un possesso palla raffinato, ad elastico, stretto-largo e viceversa. Tanta estetica però frutta poco. La partita è gioco di specchi e di inganni. Per 25 minuti verrebbe voglia di scommettere sulla Fiorentina. Intorno alla mezz’ora, contrordine. La Roma comincia a martellare sulle fasce, stana i tre centrali viola e li obbliga ad allargarsi, specie Sanchez, martoriato da Emerson ed El Shaarawy. Nel giro di pochi minuti tre palle gol romaniste, una dietro l’altra, fanno scattare l’allarme in casa Fiorentina. L’1-0 arriva su giocata elementare, per finalizzare la quale però servono giocatori laureati: tracciante di De Rossi in verticale per Dzeko; Sanchez si appisola e tiene il gioco il bosniaco che infilza Tatarusanu.

Sull’1-0 Spalletti può giocare in discesa, aspettare e ripartire alla velocità della luce. La ripresa diventa una mattanza senza fine in cui la Roma denuda la Fiorentina, nel senso che ne sottolinea la fragilità difensiva. De Rossi, senza pietà, sta dritto sul ponte di comando. Fatti i conti, si scopre che è entrato in 3 dei 4 gol: gli assist per 1-0 e 2-0 e il lancio ad avviare l’azione del 3-0. La Roma è questa, capace di tutto o di niente, a seconda di umore.

(Gazzetta dello Sport)



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