Chris Smalling

ULTIME NOTIZIE AS ROMA SMALLING RAPINA“L’antifurto? No, non l’ho messo. Da noi in Inghilterra non lo usiamo, non siamo abituati“. Riservato, distaccato, quasi non fosse nemmeno lui la vittima di un assalto notturno in casa da parte di banditi incappucciati e armati di pistola, Chris Smalling lo ammette senza troppi fronzoli davanti ai poliziotti increduli che gli chiedono di ricostruire i 30 minuti da incubo vissuti all’alba di ieri nella villa immersa nel verde dove abita dall’ottobre scorso, sull’Appia Pignatelli, scrive il Corriere della Sera.

Il difensore della Roma è stato svegliato di soprassalto da tre uomini che gli hanno puntato in faccia una torcia elettrica e lo hanno poi costretto ad aprire la cassaforte, in bella mostra sulla parete della camera da letto. Accanto all’ex del Manchester United c’era la moglie e modella Sam Cooke, rimasta per tutto il tempo al suo fianco, terrorizzata.

Anche perché nella stanza accanto dormiva il figlio della coppia di appena due anni, mentre in una dependance del complesso residenziale in via Trebazia c’erano la suocera di Smalling e la tata del bambino. Nessuna delle due si è accorta di quello che succedeva nella villa principale dove i banditi sono entrati alle 3.30 circa dopo aver praticato un foro nella finestra della camera da letto e aver tolto il gancio di sicurezza.

“I rapinatori ci hanno ordinato di stare seduti sul letto — ha raccontato il giocatore inglese, alla sua seconda stagione in giallorosso—.Non ci hanno picchiato, né legato. Non so dire se avessero una pistola vera, al tappo rosso non ci ho fatto caso. E poi hanno anche parlato poco, anzi pochissimo“.

Sul caso indagano gli investigatori della Squadra mobile che hanno svolto un sopralluogo con la Scientifica. Sono stati acquisiti i filmati di alcune telecamere di vigilanza. C’è il sospetto che i banditi non fossero italiani. Smalling, che parla solo qualche parola nella nostra lingua, avrebbe però sentito uno di loro imprecare (“Porco!”) quando si è accorto che nella cassaforte c’erano “solo” tre Rolex e qualche gioiello. Un bottino di circa 50 mila euro, ma forse i tre pensavano al colpo grosso. Per il resto i rapinatori avrebbero cercato di comunicare a gesti con il difensore.

Per chi indaga non sarebbero professionisti, ma potrebbero aver agito dopo alcuni appostamenti. Non si può escludere la complicità di un basista.



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