Che la situazione portieri della Roma potesse essere incandescente si sapeva, o quantomeno si immaginava. Ieri ci hanno pensato i due protagonisti, dai ritiri delle rispettive nazionali, a gettare benzina sul fuoco. Nessuno dei due ha parlato male dell’altro, ma sia Szczesny che Alisson hanno voluto puntualizzare un paio di cose. Eccole.
DALLA POLONIA – «Mi sento sicuro del posto – ha precisato Szczesny, rispondendo piccato a un giornalista -. Mi hai mai visto in panchina in campionato? Con l’Astra Giurgiu non ho giocato e come me tre quarti della squadra. È bello per voi scrivere che non ho giocato in Europa League, è certamente meglio che scrivere: «Non ha giocato in Europa perché come i tre quarti della squadra ha riposato per non disputare una partita vinta ancor prima di essere giocata». Io mi sento bene, sono sicuro di me e non ho alcun problema a Roma».
DAL BRASILE – Problemi dice di non averne neanche Alisson che però, a sua volta, ci tiene a chiarire di non sentirsi il secondo: «Per me questa alternanza non è proprio un bene, in Brasile ero abituato a giocare con più costanza. L’allenatore non ha specificato chi sarebbe stato il portiere di Serie A e chi di Europa League, ma nei fatti così è, e io sto cercando di lavorare al massimo. Certo, più gioco, più miglioro». Per adesso si sta accontentando di scendere in campo il giovedì, senza alzare neanche troppo la voce, con una professionalità che tutti a Trigoria gli riconoscono. La situazione però gli pesa, anche perché vorrebbe essere protagonista in una Roma che, a suo dire, «può sfatare il tabù Juventus. Dobbiamo consolidare il nostro gioco e potremo raggiungere grandi risultati in Europa League, che dalla fase a eliminazione diretta diventerà ancora più complicata»
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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