Spalletti vorrebbe affidare a Szczesny il posto da titolare per i prossimi 10 anni, almeno, e al portiere polacco stesso non dispiacerebbe restare. Difficile, però, che l’Arsenal scenda dalla sua richiesta di, almeno, 15 milioni, altrettanto difficile che la Roma li investa, avendo Alisson che preme ma se addio sarà, a giugno, almeno che sia col sorriso. In fondo, dice Szczesny a Roma Tv , «la squadra ha un ottimo potenziale e possiamo guardare al futuro con fiducia. C’è un’ottima base su cui costruire e il prossimo anno sarà ancora migliore».
A Roma lo ha voluto Sabatini, una persona a cui è legatissimo: «Il suo addio non è stato facile da digerire, ha dato tanto alla società. E pure Garcia». Il portiere polacco parla benissimo del francese, ma le differenze che sottolinea con Spalletti raccontano tanto, se non tutto, sul perché le cose siano finite male: «Spalletti ha portato subito disciplina nella squadra. Rudi era più un amico, una figura paterna con i giocatori. Spalletti è molto duro, pretende disciplina, tutto deve essere fatto come dice lui e riesce a ottenere i risultati. È arrivato in un momento molto difficile, quando non riuscivamo a vincere. Ha cambiato radicalmente le cose e credo sia un bravissimo allenatore».
E poi: «I tifosi sono fantastici, anche se non vengono allo stadio per i motivi che sappiamo giochiamo anche per loro» e poi, a proposito del derby: «Vincendoli tutti e due abbiamo dimostrato qual è la squadra più forte della città». Impossibile non chiudere sulla Juve, la grande rivale del 2016 e anche del 2017: «Abbiamo giocato bene ma siamo tornati a casa con zero punti – ammette Szczesny –. Questa è stata la cosa peggiore perché siamo una grande squadra e dobbiamo andare in quegli stadi per cercare di fare sempre risultato».
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA