«Quella con il Napoli sarà una partita molto importante, non solo perché è uno scontro diretto e loro sono un punto davanti a noi, ma perché veniamo da due vittorie ed è importante continuare così per cercare di colmare il divario con la Juventus». Sa bene, Wojciech Szczesny, che la gara di domani pomeriggio al San Paolo rappresenta un punto di svolta per la stagione della Roma. Lo scorso anno il portiere polacco è stato, insieme al milanista Donnarumma, l’unico portiere della Serie A a non subire gol da Gonzalo Higuain. «Contro il Napoli – ricorda il portiere in un’intervista a Sky – ho fatto delle super parate, mi piace ricordare quella contro il Pipita all’Olimpico, al termine di una sua giocata perfetta, soprattutto perché poi abbiamo vinto». Quest’anno il pericolo numero uno avrebbe dovuto essere il suo connazionale Milik, che però in nazionale ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio. «Milik è un amico e un compagno di nazionale, in questi casi le rivalità vanno messe da parte, anche se per noi la sua assenza può rappresentare un vantaggio. Mi dispiace ovviamente che stia attraversando un brutto momento».
Contro l’Inter, nonostante la vittoria, la Roma ha concesso ancora troppe occasioni da gol e Spalletti continua a parlare di ricerca di equilibrio. «Siamo una squadra votata all’attacco ed è vero che ci manca un po’ di equilibrio, ci stiamo lavorando ma quando si parla di difesa in realtà si dovrebbe vedere come difende tutta la squadra». Ieri a Trigoria ha ritrovato il suo rivale Alisson, tornato dalla trasferta con il Brasile. Dal ritiro della Polonia, Szczesny è stato protagonista di uno scivolone verbale: rispondendo infatti a una domanda di un giornalista ha dichiarato di essere rimasto in panchina contro l’Astra Giurgiu solamente perché «era una partita già vinta prima di cominciare e come me sono rimasti fuori la maggior parte dei titolari». Una frase che non ha fatto fare i salti di gioia, ovviamente, al tecnico Spalletti e nemmeno ad Alisson. Szczesny ha provato a metterci una pezza: «Alisson mi piace come portiere e come persona: è capace, giovane e ha grande voglia di giocare. Tra di noi c’è concorrenza leale e questo è il miglior modo per entrambi per migliorare». Contro il Napoli, però, il brasiliano si accomoderà ancora una volta in panchina e al suo fianco ci sarà Francesco Totti, pronto ad entrare a gara in corso. Diego Armando Maradona, un paio di giorni fa, ha dichiarato che il capitano romanista dovrebbe continuare a giocare fino a 50 anni. «Non si può essere in disaccordo con Maradona. Francesco è ancora un grande giocatore e quando sta così non si nota la differenza con i più giovani. Se continua in questo modo è giusto che giochi».
Sarà in campo, invece, Bruno Peres, che con l’Inter è tornato ad occupare la fascia destra ed è il secondo calciatore (dopo Manolas) più utilizzato da Spalletti. «Non credo – le parole del brasiliano al «match program» della società – che il campionato sia già chiuso. Siamo all’inizio e non c’è nulla di deciso, anche se la Juventus e il Napoli sono partiti meglio. Milik? Per loro è una grave perdita ma noi per vincere dovremo disputare una grande gara». Recuperato Nainggolan, che si gioca una maglia con Florenzi, ieri è stato tenuto a riposo precauzionale Kevin Strootman: l’olandese ha una lieve lombalgia, fastidio che si è procurato in nazionale. Già oggi, però, dovrebbe tornare a lavorare con il gruppo.
(Corriere della Sera – G. Piacentini)
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