Hanno provato a trascinarla da soli, scuotendola con forza ed evitando il tracollo nei momenti più delicati della gara. Alzando il livello generale della squadra, ma senza raccogliere il minimo della posta. Tra Nainggolan e Szczesny, l’amarezza del post partita si concentra nelle parole del portiere polacco, che pesano come un macigno: «La differenza tra noi e la Juventus non è tecnica, ma di mentalità. Mi dispiace dirlo e certamente non mi fa piacere però servono più uomini e meno ragazzi. Non abbiamo ancora una mentalità vincente. In fondo è stata una partita equilibrata». Con calma e tranquillità invidiabili, il numero 1 vuota tutto il sacco, riproponendo i limiti che da tempo continuano a riproporsi senza una spiegazione plausibile: «La Juve è una squadra solida fisicamente, con grandi giocatori, ma nessuno è imbattibile. Abbiamo creato troppe poche occasioni, siamo una buona squadra, ma non ancora grande».

Nainggolan preferisce non commentare la risposta del compagno, ammettendo però la difficoltà del momento e di come diventerà complicato riuscire a colmare il gap con i bianconeri: «Dobbiamo crederci e continuare a lottare, perché la partita ha dimostrato che alla fine non c’è proprio tutta questa differenza. Non siamo peggio di loro. Resta però una bella montagna da scalare questo divario con loro in classifica». Cercando anche qualche aspetto positivo: «Avremmo meritato il pareggio, forse il risultato più giusto. Quindi questa sconfitta fa ancora più male, ma ci aiuterà a rialzarci in fretta». E una pacca sulla spalla finale per Gerson: «È un ragazzo giovane e promette bene» chiude il Ninja.

(Il Tempo – A. Serafini)



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