Rassegna stampa
Taglio stipendi, accordo lontano tra Lega e Aic: club avanti in autonomia
L’Uefa ha dettato la sua linea (priorità alla conclusione dei campionati nazionali), il governo anche (stop agli allenamenti almeno fino al 13 aprile) ma ogni decisione passa inevitabilmente dalla valutazione dell’emergenza sanitaria: è il virus a dettare i tempi.
I presidenti riuniti hanno preso nota della possibile scansione degli eventi stabilita da Nyon, così come la minaccia alla federazione belga (e a chi seguirà l’esempio) di non accogliere le sue squadre nei tornei continentali dopo la decisione del Jupiler Pro League di chiudere qui il campionato.
In Italia sono tutti comunque concordi nel valutare “la ripresa dell’attività sportiva quando le condizioni sanitarie lo permetteranno – spiega la Lega in una nota diffusa dopo l’assemblea di ieri pomeriggio – tenendo in primaria considerazione la salute degli atleti e delle persone coinvolte”. Tutti più o meno orientati anche a stimare in quattro settimane il tempo eventualmente necessario per la ripresa agonistica.
L’altro tema all’ordine del giorno di ieri era quello relativo alla riduzione degli stipendi dei giocatori. L’idea di presentare all’assemblea dei presidenti riuniti una base di intesa con l’Aic, il sindacato di categoria, si è persa nella distanza che ancora separa le parti. Una distanza che probabilmente resterà incolmabile visto il rapporto di 4 a 1: L’Aic limita lo stop ai versamenti a un mese soltanto e non sembra intenzionata a rivedere i propri paletti. Si faranno ulteriori tentativi di avvicinamento, altrimenti i club si muoveranno in autonomia.
(Gazzetta dello Sport)
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