Paulo Dybala

AS ROMA NEWS DYBALA – “Tutti stanno meglio in rosso e giallo. Benvenuto alla Roma Paulo Dybala!”. Se anche il Friedkin Group, sempre molto formale nei comunicati, si lascia andare ad un commento di spirito, vuol dire soltanto una cosa: ora a Roma gli Special sono due. Uno in panchina, l’altro in campo.

Come riferisce Il Messaggero, da ieri all’ora di pranzo, l’argentino è ufficialmente un calciatore della Roma. Non che ci fossero dubbi, nonostante la firma e l’annuncio siano slittati di un giorno. Ci sono volute 36 ore di lavoro per mettere apposto ogni dettaglio di un contratto lungo 28 pagine. Da un lato il segretario generale Lombardo con il general manager Pinto, dall’altro l’agente Antun, il responsabile che cura il marketing di Paulo, Novel, senza dimenticare forse l’uomo più influente in questo tour de force: l’avvocato Ferrari che ha curato tutta la parte legale dell’intesa.

La nota diffusa della Roma parla di un accordo che lega le parti sino al 2025. In realtà c’è anche un’opzione per la stagione successiva e una clausola rescissoria pari a 20 milioni, esercitabile entro un arco temporale mensile. Paulo ne possiede una percentuale che incasserebbe nel caso un club il prossimo anno dovesse pensare a lui. La Roma, però, pareggiando l’importo (da versare al calciatore) potrebbe rilanciare e risolvere la questione a proprio favore, previo il sì di Dybala.

Anche l’ingaggio non è menzionato ma l’ex juventino guadagnerà 6 milioni, con una parte fissa di 4,5 più 1,5 di bonus (legati alle presenze, agli assist, alle reti e ai rigori). Proprio la postilla sui penalty, lascia intendere che Abraham e Pellegrini dovranno presumibilmente dividersi i tiri dal dischetto con la Joya.

La felicità di Paulo però non ha prezzo: “Sono molto contento di essere qui, felice di poter iniziare dopo una lunga attesa. Avevo voglia di conoscere i compagni, l’allenatore e chi lavora per la Roma”, le sue prime parole al canale del club. È stata una trattativa strana che l’argentino riassume così: “A convincermi sono stati tanti aspetti. A partire dalle chiamate del mister e del direttore, aver potuto parlare col presidente. Mi hanno dato certezze. Poi giocare per questa squadra e per cosa rappresenta nel paese e nel mondo, ha fatto il resto”.

Inevitabile l’accenno alla scelta del numero di maglia. Totti spingeva per il 10, Dybala ha preferito tenersi stretto il 21: “Ho parlato con Pinto che mi ha proposto di indossare la maglia numero 10. Credo che quel numero e quella maglia debbano ancora essere di Totti per ciò che rappresenta per la città e i tifosi. Ho ringraziato molto, ma per portare una maglia così c’è bisogno di tanto rispetto e responsabilità. Ribadisco, quella è ancora la maglia di Francesco. Un giorno magari potrò portarla, ma oggi sono contento di avere il 21 che per me ha un valore particolare. Con quel numero ho cominciato a vincere e spero di poterlo fare anche qui”.

Umile quanto basta. Ma non per questo meno passionale: “Quando uno gioca all’Olimpico, per noi sudamericani, è come giocare in Argentina o in Brasile. Sarà qualcosa di unico». Come la telefonata ricevuta da Mou, sulla quale torna in un secondo momento: «Ho parlato a lungo con lui, abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi della storia del calcio e ora posso dire di poter lavorare con uno dei migliori allenatori di sempre”.

Non accenna alla complessità del contratto. Che è stato lungo e laborioso. Anche perché nel momento in cui le parti si sono sedute martedì, c’era praticamente da mettere tutto nero su bianco. Sponsorizzazioni, merchandising, interviste (negli spot tv legati al club, lo si vedrà con almeno tre compagni al fianco), sponsorship (ad esempio quando è tenuto a vestire la maglia sociale o meno) e i diritti d’immagine.

Un capitolo, questo, che da quando il calciatore ha divorziato dall’agente Triulzi, ha deciso di gestire da solo. Paulo è sì un calciatore ma anche un’azienda e tutto ciò va condiviso tra chi lo gestisce professionalmente, trattando gli ingaggi, e gli altri che si occupano di tutta la parte commerciale. Proprio per questo motivo le 36 ore che sono state necessarie a stilare l’accordo, sono state ritenute quasi un successo se, equiparate, a quanto accadde con la Juventus quando ci vollero addirittura delle settimane. Attesa che ormai appartiene al passato. Che lo show abbia inizio.



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