Rassegna stampa
Tiago Pinto non si può più nascondere: “Roma più forte dell’anno scorso”
AS ROMA NEWS TIAGO PINTO – Il mercato, ma anche il suo rapporto con Mourinho e con i Friedkin, le difficoltà di rispettare i paletti imposti dal Fair Play Finanziario (ieri la Uefa ha ufficializzato le sanzioni nei confronti della società giallorossa, che ha firmato il “settlement agreement”), i rinnovi, e molto altro. Il giorno dopo la fine del mercato (“Ma io continuo a lavorare col mio staff sui mercati ancora aperti”), Tiago Pinto racconta le sue verità, scrive il Corriere della Sera.
“Tra acquisti e cessioni – le sue parole – abbiamo chiuso 57 operazioni, ma non sono del tutto soddisfatto. Che voto mi do? Lo scorso anno mi sono assegnato 7,5 ma mi è stato rinfacciato spesso, anche se dopo la finale di Tirana quel voto poteva starci. Stavolta invece mi astengo”.
Ci sono più cose, però, che il portoghese rivendica con orgoglio. “La rosa è migliorata, è più forte, ha più soluzioni e più qualità, siamo il quarto gruppo più giovane della Serie A con un equilibrio tra ragazzi e giocatori esperti. Non vogliamo nasconderci, ma non possiamo parlare di scudetto: è troppo presto”.
Non ci tiene a prendersi i meriti di un mercato di alto profilo, Pinto, che fa un passo indietro. “Il merito è della proprietà e di Mourinho, che hanno fatto capire che c’è un progetto diverso, oggi l’immagine della Roma ha più appeal. Il ruolo di Mourinho nella capacità di attrarre i giocatori è diverso, sarebbe stupido da parte mia non sfruttarlo: ci sono calciatori che sognano di essere allenati da Josè. Tutti i calciatori hanno perso soldi per venire alla Roma, vuol dire che si capisce che qui sta nascendo qualcosa di importante”.
Proprio mentre racconta che in tanti a Roma gli hanno chiesto “un piccolo sforzo” per arrivare agli obiettivi di mercato, irrompe in sala stampa lo Special One: “Un piccolo sforzo direttore”, la richiesta dell’allenatore. Pinto sorride divertito, Mou chiude la porta e se ne va. “A Trigoria c’è un ambiente familiare”, chiosa il g.m. che poi chiarisce alcune vicende che hanno infuocato l’estate romanista.
“Zaniolo non è mai stato vicino alla partenza, lui non è mai stato un problema. Ho chiamato il suo agente per dirgli che dovremo fare adesso il calendario dei nostri meeting. Al momento giusto parleremo anche con Spinazzola e Cristante dei rispettivi rinnovi. Frattesi è il mio preferito della serie A, ma non uso la stampa per fare la trattativa: non faccio passare mesi per 2-3 milioni. Mi viene detto un costo: se ho i soldi bene, altrimenti niente. Solbakken? Avevo letto che aveva firmato per altri club (il Napoli, ndr). Se non è così ci proveremo. Per Coric e Bianda, ci sono ancora mercati aperti”.
È stato un mercato reso più complicato dai paletti del Fair Play Finanziario. “La Roma aveva un’eredità pesante e sappiamo il percorso che dobbiamo fare, è la nostra realtà, l’ho sempre saputo e da quando sono qui il monte ingaggi si è abbassato di 20 milioni. Dobbiamo essere bravi con queste limitazioni a fare un buon lavoro. Di certo, il prossimo d.s. avrà una vita più semplice della mia, è il mio obiettivo. Per venire qui ho lasciato l’amore della mia vita, il Benfica, sono felice e perfettamente allineato con società e allenatore. E poi il mio contratto scade nel 2024, non sono come i calciatori che chiedono il rinnovo…”.
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