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Rassegna stampa

“Tira sempre e segna”: così è diventato Micky… italian

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NOTIZIE AS ROMA MKHITARYAN – Magari non avrà le sembianze del calciatore moderno, tatuato, col fisico statuario, con i social che ne documentano ogni passo e le mogli che fanno lo stesso. Henrikh Mkhitaryan, in questo senso, sembra più un calciatore degli Anni 80, e non solo per le passioni musicali per qualche cantante non più giovanissimo.

L’armeno però, per Fonseca, rappresenta il prototipo del calciatore moderno. Può giocare esterno o centrale, falso nove o seconda punta, può fare il regista e, all’occorrenza, «anche il difensore», ha detto una volta scherzando il tecnico portoghese. Stasera tornerà dal 1’, lui che dalla ripartenza del campionato è stato uno dei più positivi.

E questo non si vede solo in campo, ma anche sui social e tra i tifosi, dove partita dopo partita Micky conquista sempre più spazio. Nel 2020, dopo il problema alla coscia, non si è più fermato, con cinque gol e tre assist in nove partite di A. Su Instagram è il romanista con più seguaci (2,7 milioni di follower), le sue maglie soprattutto all’estero sono sempre tra le più vendute, i bambini lo adorano, anche se non tutti sanno pronunciare il suo nome. Per qualcuno è Micky, facile, semplice, intuitivo.

Ma c’è anche chi lo ha soprannominato, non si sa né se né quanto volutamente, Micki Italian. Tra le bambine e i bambini che stanno facendo il centro estivo della Roma al Tre Fontane, Mkhitaryan è uno dei nomi più gettonati, insieme a Dzeko, Zaniolo e Pellegrini. Basta parlare con uno di loro per capire come mai l’armeno piaccia così tanto: «Perché tira sempre e fa gol».

Una frase tanto banale, in apparenza, quanto concreta. Perché i discorsi dei piccoli ragazzi a cui Roma Cares, con la collaborazione di vari partner, sta regalando ore di divertimento e laboratori, sono gli stessi che si potrebbero attribuire a Fonseca. Dal Tre Fontane a Trigoria ci sono pochi chilometri, eppure il pensiero corre veloce tra la Cristoforo Colombo e la Laurentina: Micki tira e fa gol. E, in fondo, può davvero diventare Micki Italian.

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In Italia si è sposato, con la cultura e la musica italiana è cresciuto, in Italia, a Roma, è nato qualche mese fa il suo primo figlio. La famiglia sta bene ed è ben contenta di restare anche il prossimo anno. Il più contento di tutti, però, è Fonseca, che sulle qualità dell’ex Arsenal ha scommesso dall’inizio. Non a caso, quando è stato bene, lo ha sempre fatto giocare. E così continuerà a fare, perché ad un calciatore che «tira sempre e segna» non vuole rinunciare.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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