Il M5S va alla (prima) conta su Tor di Valle. Oggi in Assemblea Capitolina verrà messo ai voti un ordine del giorno con cui la maggioranza pentastellata avallerà il progetto del nuovo stadio della Roma, dopo l’accordo con i privati per sforbiciare le cubature dell’«Ecomostro» di negozi e uffici. Pallottoliere alla mano, è il primo banco di prova per la tenuta del gruppo pentastellato, per vedere se i dissidenti (tre-quattro consiglieri) faranno emergere anche all’esterno il proprio malcontento. Proprio per evitare spaccature, il capogruppo Paolo Ferrara, che eri ha incontrato diversi esponenti nazionali grillini, ha lavorato fino all’ultimo per redigere un documento condiviso e, di conseguenza, piuttosto generico. In pressing sui consiglieri anche Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, i due parlamentari tutor della Raggi. Il testo dell’ordine del giorno è rimasto top-secret fino all’ultimo. Sulla pagina dell’Assemblea capitolina, dove vengono sempre riportate in anticipo le sintesi di mozioni e odg, ieri compariva solo il titolo dell’argomento trattato: «Realizzazione impianto calcistico su proposta A.S. Roma a Tor di Valle». Nessun documento allegato. Anche il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, non si è sbilanciato. Limitandosi a spiegare che «probabilmente domani in Aula la maggioranza presenterà un ordine del giorno e confermerà la volontà già espressa dalla sindaca. Il gruppo ha una visione unanime e compatta, chiaramente sull’accordo che prevede una forte riduzione delle cubature». In Aula, per partecipare alla discussione straordinaria su Tor di Valle, ci sarà anche il neo-assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, che ieri in commissione ha fatto intuire che il nuovo stadio, nell’immediato, non è una priorità per la giunta Raggi: «Abbiamo una serie di emergenze e di scadenze amministrative da affrontare. Mi è stato consegnato come elenco di urgenze in 13 punti e lo stadio è il dodicesimo».
NUOVE SCHEDE TECNICHE L’iter della nuova delibera di interesse pubblico, al momento, è in stand by. Ieri i privati hanno spedito nuove schede tecniche, ma manca ancora il rendering senza i tre grattacieli, necessario per modificare il provvedimento varato da Marino nel 2014. Ancora Montuori: «Si sta facendo molta confusione, si parla di numeri e di rendering, ma io finora della cosa ne ho sentito parlare solo attraverso tabelle di Excel. Quando approveremo la delibera di giunta? Ci sono procedure in atto, noi stiamo facendo di tutto perché possano andare a buon fine». Del progetto Tor di Valle ha parlato anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, a margine della presentazione del bilancio di impatto della Roma all’università Luiss. «Noi con Virginia Raggi non abbiamo nemmeno potuto trattare. Questa è la differenza fra le Olimpiadi del 2024 e lo stadio della Roma. Credo sia stato un grande errore».
(Il Messaggero – L. De Cicco)
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